Il viceministro dell’Economia Stefano Fassina ha presentato al premier Enrico Letta le proprie «dimissioni irrevocabili», secondo quanto ha riferito all’agenzia Ansa.
LA RICHIESTA DI RIMPASTO - Solo sabato mattina, in un’intervista rilasciata a Repubblica, il viceministro aveva chiesto un rimpasto di governo: «È naturale, direi doveroso che la nuova segreteria guidata da Renzi, che ha vinto in modo forte il congresso, segni l’agenda di governo». Fassina aveva poi rinviato il chiarimento alla prossima direzione del Pd, il 16 gennaio.
L’IRONIA DI RENZI E LA COERENZA - La richiesta aveva suscitato l’ironia del nuovo segretario del Partito democratico, Matteo Renzi, che durante una conferenza stampa a una domanda diretta su Fassina aveva risposto «Chi?». La risposta dell’ex viceministro è stata secca: «Le parole del segretario Renzi su di me confermano la valutazione politica che ho proposto in questi giorni: la delegazione del Pd al governo va resa coerente con il risultato congressuale. Non c’è nulla di personale. È questione politica. È un dovere lasciare per chi, come me, ha sostenuto un’altra posizione».