da DALEMONI A RENZUSCONI: No change!

L’onda semilunga renziana assomiglia alla coda sfumata della cometa. La convinzione che ormai parli come Berlusconi serpeggia con inquietudine. Differenze o similitudini possono essere enumerate a piacimento. Entrambi dicono cose di cui conoscono la vacuità ma finiscono per crederci loro stessi per un’autoconvinzione che poi viene trasmessa ad altri. Entrambi godono di un’amplificazione del messaggio affidato a pochi intimi, banali esecutori e yes-women. Eh sì,il messaggio affidato al gentil sesso appare più credibile. Che si chiamino Carfagna o Boschi, poco cambia, ci sono anche le Brambilla e Picierno a fare da contraltare. Poi ci fermiamo qui. Il sogno delirante di mister B. spaziava però fino alla Legge Obiettivo che in vero aveva l’unico obiettivo di far costruire gallerie alla Rock Soil dell’ex Ministro Lunardi. Il quale si inventò la patente a punti. Ora va detto che, mentre gli incidenti non calano e restano sulle centinaia di migliaia con 350 mila feriti/anno, guarda caso i decessi si riducono fino a 4000 dai 6500 del 2002. Semplicemente cassati per legge, perché la prognosi è passata da 30 gg a 7 e chi decede dopo 8 giorni dall’incidente non rientra nel computo.

Questo sistema di mistificazione dei problemi, mister B. lo ha trascinato su tutti i settori: dal milione di posti lavoro alla boutade della riduzione dell’ICI, fino alla scomparsa dell’imposta sulla prima casa. Che poi è tornata sotto mentite spoglie. Ma nei patti del Nazareno è sparita! Mister R. invece non ha neanche un progetto per l’Energia mentre impazza la guerra nell’area dove dovrebbero passare almeno 3 oleodotti che trasferiscono gas e petrolio dall’Eurasia. Mentre Obama, quello del change, ci vuole imporre lo shale gas. La morsa energetica in cui si troverà l’Europa tra qualche anno non è lontanamente delineata nella testa di Mister R. perché la politica estera in Italia la fa l’ENI, alle sue condizioni, non la Mogherini o chi le succederà (un altro fiorentino Lapo Pistelli forse). La crisi irreversibile dell’agricoltura a causa delle vessazioni europee con una riduzione del 10% della macellazione di bovini e delle quote latte non è per nulla ostacolata dal Ministro Martina, a quel posto in virtù dell’EXPO. Che è solo facciata espositiva, ammesso che riescano a mantenere le dead lines. Nel frattempo chi si ammala è perduto e la banalità di forniture sanitarie equivalenti per tutte le regioni sembra l’idea salvifica quando bastava un qualunque ragioniere a dettarla.