Sono passati, forse invano, circa 40 anni quando iniziammo a Milano le ricerche sistematiche sulle malattie da inquinamento, anche con il supporto e la spinta ideale di una Sindaco illuminato e concreto come Aldo Aniasi. E poi politica ed ambiente sono strettamente collegati anzi scollegati da un corto-circuito di cui si è vista la massima espressione nella vicenda ILVA di Taranto in cui nè Stato nè sindacati, nè tanto meno la classe politica hanno saputo conciliare il diritto alla salute con quello al lavoro. 

( A. Ferrara et al, Ambiente Atmosferico e Salute Respiratoria,TIERRE Edizioni, Firenze, 2001)

E si è andati avanti sempre così: se vuoi il lavoro , devi accettarne i rischi. Se vuoi la tutela della salute , niente lavoro! Inaccettabile perchè ci riporta al panorama del Galles e delle sue miniere alla fine del XIX secolo. Pur di accontentare la maggiore industria italiana dell'auto, abbiamo accettato che le nostre città diventassero megaparcheggi dove in auto  si trascorrono 2 h al giorno, si deve aspettare 45' per un parcheggio.

Ma il de profundis sull’argomento, nel quale ogni amministratore cittadino mostra le sue incapacità, lo segna questo comunicato stampa dell’ADN – Kronos del gennaio 2000, un mese nel quale per una congerie di condizioni climatologiche i tassi di PM salirono alle stelle.

ROMA – (Adnkronos) – A Roma e’ ‘piu’ emergenza smog': se Milano domenica prossima blocca del tutto il traffico, a maggior ragione dovrebbe ‘chiudere’ la Capitale.

L’allarme viene da Aldo Ferrara, professore di ruolo di malattie respiratorie all’Universita’ di Siena e autore di studi sui vigili urbani. ”Nella Capitale la situazione e’ piu’ grave che nel capoluogo lombardo: asma, bronchite e cancri del polmone stanno aumentando in modo preoccupante. A rischio soprattutto bambini, anziani e alcune categorie come benzinai e vigili urbani: chi vive a Roma respira tanto benzene come se fumasse 11 sigarette al giorno” denuncia in un’intervista all’Adnkronos.

Traffico privato ‘doppio’ rispetto a Milano (70% contro il 35%), 29 km di metro’ contro gli oltre 90 e il 20% dei riscaldamenti ancora a olio e carbone, i ‘colpevoli’ di questa situazione. ”Roma -spiega l’esperto- e’ malata di ‘blue pollution’, l’inquinamento da traffico che produce gas tossici come ossidi di azoto, idrocarburi policiclici aromatici, benzene e derivati del car exhaust”.

”Le stime purtroppo suggeriscono un aumento per tutte le forme ostruttive e per il cancro, per i lavoratori a rischio ma anche per gli altri cittadini finora non considerata  a rischio obiettivo” avverte Ferrara citando uno studio inedito i cui numeri sono in effetti allarmanti.

Broncopatie croniche – ”Mentre negli anni ’80 la morbosita’ e mortalita’ per bronchite cronica in Roma era allineata sui dati nazionali (80 su 100 mila abitanti), nell’ultimo decennio si e’ registrato un incremento fino a 180/100 mila con circa 350 mila visite specialistiche annuali e 17 miliardi per le giornate lavorative perse. Colpiti in prevalenza gli anziani: oggi tra i cittadini romani fra i 50 e i 70 anni, uno su quattro e’ affetto da broncopatia cronica. Oltre i 70 uno su due” spiega.

Asma bronchiale – ”Colpisce in Italia il 20-22% della popolazione adulta, mentre in eta’ giovanile (10-25 anni) l’incidenza aumenta fino al 28%. Rispetto alle stime generali del 1980, quando l’incidenza media era del 13-14%, l’incremento e’ dunque di circa il doppio. A Roma le stime 1979-89 indicavano gia’ un incremento del 20% rispetto alla media nazionale: le stime presuntive oggi segnalano un picco del 38-40% nella Capitale”.

Cancro del polmone – ”In netto aumento anche la mortalita’ per cancro. Rispetto ai dati nazionali degli anni ’80 quando il cancro falcidiava nella misura di 80 pazienti ogni 100 mila abitanti, i dati romani, in quell’epoca non si discostavano dalle medie nazionali. Oggi stime non ufficiali segnalano picchi fino a 300 pazienti ogni 100 mila abitanti” denuncia ancora lo specialista.

Che fare allora? ”Centrifugare le auto fuori dal Centro storico potrebbe essere una soluzione” afferma Ferrara che boccia invece senza appello i blocchi parziali del traffico  per le non catalitiche ”inutili e scientificamente errati”. ”E’ come asciugare con la pezza quando si rompe un tubo invece che chiudere l’acqua del palazzo” dice. Fermando le non catalizzate, infatti, ”si combatte un killer che e’ il piombo ma si lascia in giro un killer come il benzene addizionato della verde. Gli attuali catalizzatori -aggiunge- sono di  vecchio stampo e dopo 40-50 mila km hanno esaurito la loro funzione. Per questo il blocco o e’ totale o non serve affatto”.

Nel mirino dell’esperto anche i mezzi pubblici inquinanti -”bloccare i privati lasciando in giro bus di cui la meta’ ha piu’ di 12 anni e’ un controsenso”- e i riscaldamenti: ”

Roma non ha mai fatto un censimento dei camini responsabili del 40% dei gas killer”. Ferrara stima in 180 mila tonnellate al mese l’anidride solforosa ‘sparata’ in aria ”per la maggiore attivita’ industriale e dei camini domestici nella Capitale. Ci sono molte disattenzioni e violazioni di legge sui periodi di accensione e i tipi di combustibile, solo il 10-12% dei riscalmento va a metano.

 

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Ma l’assessore all’Ambiente di Roma “non ci sta” e risponde

”I dati non li inventiamo. Abbiamo le centraline. E queste indicano una tendenza alla riduzione degli inquinanti molto forte: in tre anni abbiamo dimezzato il benzene”.

Loredana De Petris, assessore capitolino all’Ambiente non ci sta. A chi sostiene che a Roma l’emergenza smog e’ peggio di Milano replica secca: ”se Milano completasse la sua rete di monitoraggio dovrebbe bloccare il traffico ancora di piu’ spesso”.
De Petris taglia corto anche sull’allarme malattie respiratorie nella capitale lanciato dal professor Aldo Ferrara. ”I nostri dati sono quelli dell’Osservatorio epidemiologico del Lazio. Sappiamo bene quali sono i problemi e non a caso abbiamo messo in campo un pacchetto di provvedimenti anti-benzene: siamo i primi ad averne avviato il monitoraggio.

Cosa che Milano non ha fatto”. ”I risultati sono positivi anche se non sufficienti” ammette pero’ De Petris. ”Il livello di inquinanti -dice- va abbassato ulteriormente i

nvestendo di piu’ in politiche strutturali per il trasporto pubblico e la mobilita’ sostenibile”.

Un nuovo giro di vite contro le auto inquinanti scatta a settembre con il blocco delle non catalizzate dei non residenti all’interno dell’anello ferroviario. ”Incentivi al ricambio  del parco auto non sono previsti ad eccezione di quelli per la riconversione a gpl riservate alle fasce piu’ deboli. E per i prossimi sei mesi sono previsti 25 mld di incentivi ai motorini Euro 1 con dispositivo anti-manomissioni: 15 riguardano le due ruote elettriche e 10 quelli endotermici. Dal 1 gennaio i concessionari possono accettare le prenotazioni”.