LE FACOLTA' DI MEDICINA OSTAGGIO DEGLI ASSESSORATI ALLA SANITA'

E' avvenuta una cosa gravissima, spero che ci sia una soluzione al più presto". Lo ha detto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, in merito all'annullamento dei test a Medicina, sottolineando la necessità che si arrivi ad una "normalizzazione" dei test di accesso. Al ministero della Salute, ha detto il ministro a margine di un convegno sullo stato delle vaccinazioni in Europa, "abbiamo attivato un tavolo sull'articolo 22 del Patto per la salute, che riguarda molti aspetti della professione medica, di quella sanitaria, dell'accesso alla professione e delle specializzazioni. Al tavolo partecipa anche il ministero dell'Università e ricerca". Quindi, ha rilevato, "credo che il tavolo diventi in questo momento un luogo di confronto tra le parti per risolvere problemi concreti". A questo punto, ha concluso Lorenzin, "ritengo che dovremmo rendere 'normali' i test di accesso a Medicina, evitando che ogni volta succedano cose straordinarie". ( fonte ANSA 3 nov. 2014).

Queste affermazioni passeranno verosimilmente nel silenzio generale ma dicono molte cose. Innanzitutto sono un corollario della Legge Bindi Zecchino 229/99 che stabilisce i rapporti convenzionali Università Ospedali con la formazione delle Aziende Ospedaliere che assorbono circa il 46% del budget della Sanità. La legge conferisce speciali diritti alle Aziende Ospedaliere convenzionate con le Università, sanciti con successive modifiche (Legge Gelmini 240/ 2010) quali la definitiva frammentazione della governance delle Facoltà mediche, la soppressione del Consiglio di facoltà, i nuovi poteri attribuiti ai Dipartimenti.

Insomma un processo di progressiva cessione delle prerogative universitarie ( programmazione dei ruoli, docenza clinica etc) all’Azienda Ospedaliera, la derubricazione delle potenzialità delle Facoltà Mediche ed il passaggio conclamato all’unico vero organo di decisione, questa volta politica, di indirizzo della docenza universitaria medica che è ormai l’Assessorato Regionale alla Sanità. Complice lo stravolgimento del Titolo V della Costituzione, non solo con l’aziendalizzazione il “ malato è divenuto un cliente” ma il medico specializzando potrà esserlo solo se rientra nei canoni e nelle prerogative dell’Assessorato corrispondente. Medicina Democratica, come si chiedeva un tempo? Ma no! Medicina Politica!