IDV SE LA CONOSCI LA EVITI

 

DA LA NAZIONE DI FIRENZE ( 25 aprile 10) UN EDITORIALE DEL DIRETTORE GIUSEPPE MASCAMBRUNO

E’ domenica, cominciamo dagli apprezzamenti. Che poi, alla fine, si riducono sostanzialmente a uno: Rossi ha mantenuto la parola di chiamare in giunta cinque donne su dieci posti disponibili. Comunque un ottimo segnale politico anche se ideologicamente motivato dalla baggianata ruffiana delle «quote rosa» di cui le donne, per prime, dovrebbero rifiutare anche la sola definizione. Ma tant’è, conta il risultato. Il neogovernatore, in particolare per l’ambitissimo assessorato alla sanità, è riuscito anche a offrire almeno la sensazione di una quota di scelta autonoma proprio quando, alla vigilia, sembrava ridotto a una specie di San Sebastiano trafitto dai veti incrociati di vecchi e, soprattutto, nuovi ingombrantissimi alleati come l’Italia dei Valori.

Ma qui si colloca e si valica il confine con le perplessità e i timori. Al compromesso finale, di fronte alla minaccia dei dipietristi di uscire dalla giunta prima ancora di entrarvi, Rossi ha dovuto pagare pesantissimi pegni: il bidone tirato all’ex vicepresidente Federico Gelli che credeva di riscuotere la cambiale della rinuncia alle primarie a suo tempo accettata obtorto collo proprio per spianare la strada al neogovernatore. Ma, soprattutto, l’imposizione all’urbanistica di quell’Anna Marson che, dal Veneto, non esitò a bollare con il sacro fuoco del fondamentalismo la politica toscana del territorio della precedente giunta come qualcosa di molto simile a una devastazione frutto di «pericoloso consociativismo». Alla faccia dell’ispirazione «zen and green» di Martini. Siamo davvero curiosi di vedere come Rossi riuscirà a conciliare la centrale promessa della campagna elettorale di ritrovare «cultura d’impresa» per garantire lavoro e sviluppo a una Toscana boccheggiante con quella che si annuncia una piantagrane piazzatagli tra i piedi non a caso dall’Idv. Che si candida così a essere il vero ago della bilancia del governo toscano. Come un tempo fu il Psi di Craxi in quello nazionale. Il massimo per dei dipietristi. E la vera sfida per Rossi.

 

Tranquillo Direttore, stia tranquillo, l’IDV della Toscana è una tigre con i denti di carta…possibilmente filigranata per una necessaria dignità. Conosco il Coordinatore Giuliano Fedeli per averlo introdotto io nel Comitato Regionale Toscano dell’IDV nel lontano ormai 2000. Giovane pensionato, aveva dato luogo ad un movimento “Mani Pulite” nel 1996. Consigliere comunale di Piombino per la Lista Civica, da me candidato al Senato nel collegio di Grosseto nel 2001, Giuliano si è sempre distinto come ottimo politico, uno statista della Val Cornia, lungimirante ed esperto di numerosi settori, ambiente, industria, artigianato, economia, finanza, scuola, sanità, retorica etc. In questi anni ha difeso strenuamente la linea del suo gruppo partitico, attaccando con inaudita veemenza la linea del PD toscano ex DS: capo d’accusa “occupazione sistematica del potere”. Il contrasto è stato di una violenza inusitata per un uomo mite come lui ma l’uppercut finale Fedeli, (nei secoli a Di Pietro), lo ha assestato proprio piazzando una sua fedelissima nella Società SILFI di Firenze. La Signora, Zavattaro Patrizia, proveniente da Forza Italia e da me scelta per coordinare l’IDV di Firenze, si è distinta come amministratrice, quando in tutta Italia l’IDV era all’opposizione, 2001-2006, ma i cittadini di Firenze ingrati non l’hanno mai eletta. Giuliano Fedeleadipietro invece ha sempre contrastato con forte, fortissimo, insospettato, lodevolissimo attaccamento alla sua regione ed alla sua Piombino, la linea di occupazione sistematica del potere perpetrato dai Diessini, ottenendo il riconoscimento internazionale di “Gladiatore per la Libertà Toscana”. In questo contrasto violento con gli alleati, usa come tecnica privilegiata, il passaggio da un assessorato all’altro per creare una condizione di tourbillon e spiazzare gli alleati-nemici. Nella recente debacle finanziaria in cui si dibatte l’Università di Siena, che mi annovera tra i suoi docenti, si è incatenato davanti al rettorato per protestare a favore dei precari, emarginati e diseredati. Ha anche contratto una polmonite per aver trascorso numerosi notti all’addiaccio in segno di protesta. Da Lui ci attendiamo una nuova vigorosa stagione di lotta contro l’occupazione del potere e disegni di legge per la restituzione dei rimborsi elettorali che Lui ha sempre definito ingiusti e vessatori. A quanto ne so sta anche scrivendo un Trattato sui nuovi rapporti fiduciari delle Società Immobiliari, come l’AN.TO.CRI. Mi ha assicurato anche la restituzione, con interessi, delle decine di milioni di lire, da me spesi nel periodo in cui ero il coordinatore regionale, un viaggio alle Maldive ed un soggiorno gratuito in uno degli appartamenti della Società AN.TO.CRI, appunto.