IL MALORE IN AUTO

I disturbi che possono colpire il guidatore possono essere ripartiti in FUNZIONALI ED ORGANICI. Ambedue possono confliggere con una buona performance di guida e creare problemi.
DISTURBI FUNZIONALI
I disturbi funzionali sono quelli che possono colpire un soggetto sano, privo di malattie. Malgrado ciò possono essere causa di fastidi che possono essere acuti o istantanei ovvero protrarsi nel tempo.
DISTURBI ISTANTANEI. Colpiscono il soggetto all’improvviso, prendendolo alla sprovvista e talora sono di difficile identificazione. Non sono preceduti da campanelli d’allarme, i “prodromi” ,possono comparire isolatamente nel corso di un viaggio o ripetersi a cadenze fisse. Possono essere legati od indipendenti dal tipo di viaggio e stabilire ciò è importante perché alcuni disturbi passano fermandosi, mentre altri persistono, (Tab.4).
Il malore da esposizione visiva I disturbi visivi che possono colpire il guidatore possono essere ripartiti in FUNZIONALI ED ORGANICI. Ambedue possono confliggere con una buona performance di guida e creare problemi.
Un problema frequente è quello del guidatore che viene colpito da lampi o riflessi di sole o più comunemente dai fari abbaglianti; lamenta una improvvisa perdita o riduzione del visus e per qualche istante, o sua frazione, è praticamente cieco. In questi casi il disturbo è passeggero, nel caso in cui il soggetto non ha problemi di vista. Viceversa, se miope od ipermetrope, dovrà attendere qualche minuto per riacquistare il pieno visus. Particolare attenzione dovranno averla i soggetti diabetici che presentano alterazioni retiniche che possono essere peggiorate da brusche illuminazioni. Ma anche la riduzione della luce costituisce problema: esso si chiama emeralopia, ossia difetto di accomodazione nel passaggio dalla luce solare a quella notturna (luce crepuscolare), tipica del soggetto miope.
Un sintomo frequente, specie nelle guidatrici, è la comparsa improvvisa di cefalea. La cefalea è il classico mal di testa che tuttavia presenta alcune sfumature. La gamma va dalla “pesantezza di testa” spesso anche dovuta alla posizione scorretta in cui si tiene il collo durante la guida. La cefalea può manifestarsi nel guidatore che non ne abbia mai sofferto oppure può comparire durante la guida in chi ne soffra per effetto della eccessiva luce. E’ l’effetto reciproco di chi ha primitivamente il mal di testa e cerca il buio. La tensione che dà sul cranio può manifestarsi con turgore agli occhi, visione appannata, sensazione di generico turgore a tutto il capo. Ma la cefalea può originare da improvvisi ovvero continue fasi di esposizione alla luce solare eccessiva, specie nelle stagioni calde ovvero se in inverno si attraversano campi di neve. La neve, come si sa, ha un notevole effetto di rifrazione ottica. L’esposizione ai raggi solari determina, anche acutamente, l’attivazione di un riflesso oculmotore, a partenza dal nervo facciale che interessa le ghiandole lacrimali evocando l’effetto lacrimazione e, se si portano gli occhiali, appannamento dei medesimi (effetto dacriocisto-lacrimale). Si comprende come l’appannamento, la lacrimazione e la prurigo agli occhi che ne consegue limita la performance del driver e ne accresce i rischi, (Tab.5).
Le variazioni di rifrazione ottica o l’esposizione prolungata ai raggi solari influenza negativamente l’umore del guidatore, portandolo ad azioni brusche, ne compromette la validità alla guida perché sovente si associa a manifestazioni circolatorie reattive, con aumenti della pressione del sangue e vampate.
Un dispositivo che autolimiti o che limiti on demand l’esposizione o la penetrazione dei raggi luminosi non implica, per sé, modificazioni qualsivoglia della temperatura a bordo nell’abitacolo. Impedire o limitare la penetrazione radiante significa peraltro non alterare la temperatura, affidata invece alla climatizzazione che dalla penetrazione radiante è affatto autonoma.
Tra i disturbi istantanei che possono colpire il guidatore vi sono le crisi vagali, (Tab.6) Esse colpiscono il nervo vago, nervo che parte dal cranio e innerva quasi tutti gli organi. Esso è influenzato da stimolazioni le più disparate. Può rallentare i battiti del cuore ( bradicardia) ed aumentare la pressione sanguigna nell’iperteso. In genere nel soggetto sano, soprattutto giovane, colpisce lo stomaco con una sensazione di nausea, tendenza al vomito, sudorazione fredda e malessere acutissimo. Si stempera vomitando, mettendosi in posizione sdraiata a gambe più elevate rispetto al tronco per fare affluire il sangue al cuore. Le cause estive sono quasi sempre le bevande fredde, l’eccesso di tabacco e… la famosa “prima sigaretta”. Può accompagnarsi a cefalea che termina col cessare dell’attacco. Fermarsi è d’obbligo per vomitare e per evitare la crisi ipotensiva.
Il vomito, accompagnato da nausea prodromica, spesso incoercibile ed improvviso, è un altro esempio, segue alla crisi vagale ovvero compare per manifesta indigestione. In genere rispetto la crisi vagale, una volta vomitato, scompare il disturbo ed il soggetto riprende il suo benessere (cenestesi).Se il vomito è solo alimentare, basta il semplice svuotamento. Se esso è manifestazione di altra patologia, occorre identificare i segni. Infatti può comparire in corso di colica addominale semplice, (vomito semplice), precedere o seguire una colica della colecisti (vomito biliare verde scuro), accompagnato da dolore acuto al ventre ed alla spalla destra. In questi casi non basta fermarsi ma occorre andare in un pronto soccorso. Talora è espressivo di patologia più complesse (appendicite acuta che ovviamente compare in chi non è stato sottoposto ad intervento di appendicectomia) ovvero infarto miocardico acuto diaframmatico. Spesso l’unico sintomo di un infarto è solo il vomito.
a) il crampo è una brusca contrattura di un muscolo addominale o degli arti, superiori o inferiori. Nel primo caso si accompagna ad una colica, se insorge acutamente ; nel secondo caso è legato a pregresse perdite di sali minerali. Mai dunque mettersi in viaggio dopo attività ginniche (partite, matches di tennis) che abbiano comportato copiose sudorazioni. Per evitare i crampi bere acqua con sali minerali aggiunti fino ai 2- 3 litri per essere sicuri. I crampi degli arti inferiori possono anche dipendere da difetti della circolazione venosa (vene varicose, insufficienza venosa) che si acuiscono stando seduti in auto per alcune ore. Non dipendono dalle alterazioni della circolazione arteriosa che danno crampi solo quando si cammina ( morbo dei fumatori o di Burger).

DISTURBI ORGANICI
In genere non sono istantanei e sono preceduti da sintomi che possono esere noti al paziente ovvero comparire per la prima volta.
a) Talora il vomito compare negli ulcerosi noti. Quindi è la manifestazione di un problema noto ed organico che il paziente conosce. Si accompagna ad intenso bruciore di stomaco, di solito il paziente che lo conosce porta con sé antiacidi e farmaci anti-ulcera. Qualche volta vi può essere vomito sanguinolento (ematemesi) che allarma il paziente e lo costringe a fermarsi.
b) La colica in genere compare in soggetti portatori di malattie organiche quali colecistopatie (colica biliare) o problemi renali (colica renale calcolosa). Questa compare con intenso dolore che parte dal fianco e che si estende ai genitali. Fermarsi è d’obbligo perché l’interruzione della guida per far guidare il passeggero non basta.
c) Un altro tipo di colica è quella genito-prostatica, non necessariamente tipica dell’anziano. Molti giovani sono affetti da varie infiammazioni della prostata che si ingrandisce e talora dà colica, specie se lo star seduti in auto si protrae per parecchio tempo. Dolore ben noto ai ciclisti ed ai motociclisti.
d) Un altro esempio è dato dalla diarrea. Essa può essere funzionale, improvvisa ma derivare anche da infezione nota od ignota dell’intestino e colpire acutamente mentre si è seduti. Talora le crisi si ravvicinano ed impediscono una guida sicura e tranquilla. Evitare dunque quando si viaggia tutti i cibi e bevande che possono provocarla. Non solo quelle avariate ma anche quelle ben conservate ma non indicate (troppa verdura o frutta), ovvero troppo fredde (bevande, gelati etc.)
e) Tra i disturbi organici dobbiamo ricordare quelli dell’apparato ORL. Gli acufeni sono fenomeni acustici molto fastidiosi, sono ronzii a bassa frequenza che possono evocare anche il mal di testa. Presenti in molte patologie vascolari si possono ricondurre a sintomi di patologie organiche ORL. Comuni anche i dolori dell’orecchio (otalgie) per otiti sierose, recidivanti etc. Non infrequenti le vertigini dovute ad alterazioni della coclea e di grave portata mentre si guida perché si perde istantaneamente il senso della spazio.
f) Altri disturbi organici sono quelli respiratori nei soggetti con asma bronchiale ed enfisema polmonare. La crisi di un attacco d’asma è improvvisa, spesso dovuta in auto al fumo di sigaretta, polline inalato, freddo ed eccessiva deumidificazione del climatizzatore. E’ bene ricordare che gli asmatici iitaliani sono 3 milioni, circa il 10% delle vetture circolanti. Se la patologia è già nota, il soggetto colpito sicuramente avrà con sé qualche bomboletta spray di broncodilatatore o qualche fiala di cortisone. Proceduto alla medicazione potrà (tranquillamente) riprendere la guida. Se è il primo attacco, fermarsi subito e cedere il volante. Lo stesso dicasi per le crisi rinitiche, allergiche e non, che danno lacrimazione, turgore al naso e difficoltà respiratorie. Sono in genere accompagnate da starnuti a salve pericolosissimi ala guida perché durante lo starnuto il soggetto chiude gli occhi, come il pescecane quando attacca la preda. In quel momento è cieco e per qualche istante non può vedere la strada.
g) Di non minore portata sono le crisi tussigene, da bronchite o da asma. Se sono fastidiose il problema può essere superato con qualche spray ma talora sono persistenti ed obbligano a fermarsi perché inconciliabili con la guida. Più grave il caso di soggetti che emettono con il catarro anche sangue, come nelle bronchiti croniche, sia per l’allarme procurato sia per il problema derivante da copiose emissioni.
h) Un’altra patologia è quella infartuale di cui si è detto a proposito del vomito. L’infarto può colpire improvvisamente e si manifesta con dolore acutissimo al petto, con irradiazione al braccio sinistro, alla mandibola ed alle gengive, sudorazioni improvvise e, come si è detto, vomito. Talora un dolore acuto gengivale è segno di infarto e per questo ben poco valutato. L’infarto acuto può far perdere conoscenza, creare ipotensione acuta. Fermarsi subito e procedere ad istantanea cura, tramite soccorso o tramite vasodilatatori (nitroglicerina, calcio-antagonisti) sempre che il soggetto sappia di essere malato ed abbia con sé i farmaci.
i) Ancora un’altra patologia che colpisce circa 3 milioni di italiani: il diabete. In genere la patologia è nota ed il paziente guidatore ha con sè insulina o zucchero nel caso la crisi sia iperglicemica od ipoglicemica rispettivamente. La crisi può essere media con sudorazioni fredde, malessere, nausea; talvolta è grave e può comportare perdita di conoscenza. Il rimedio deve essere tempestivo così come la fermata.

APPENDICE EPIDEMIOLOGICA IN PILLOLE
In Italia 4 milioni di soggetti soffrono di bronchite cronica, 5 milioni di asma bronchiale, circa 60 ammalati muoiono ogni giorno.
I diabetici sono 3 milioni, almeno quelli riconosciuti.
Gli allergici a sostanze inalanti sono 12 milioni.
I soggetti in soprappeso sono circa 10 milioni e circa 3 i veri obesi.
Le vetture private circolanti sono circa 34 milioni.

BEN PIU' ARTICOLATA E' LA DESCRIZIONE DELLE VARIE TIPOLOGIE DI MALORI SVILUPPATA IN "FISIOIOLOGIA CLINICA ALLA GUIDA" PICCIN EDITORE, 2015