ITALY IN AGONY
Qualcuno ogni tanto ci chiede: sei felice? Beh guardate Genova sotto il fango ed allargate lo sguardo sull’Italia dei contribuenti. Lo stesso Barroso ammette che abbiamo le tasse più alte d’Europa. Ed ancora nel 2012, 89 persone erano talmente "felici" da togliersi la vita per motivazioni economiche, nel 2013 i “felici” salgono a quota 149, un suicidio ogni 2 giorni e mezzo. Circa un suicida su due (45,6%) è imprenditore (68 i casi nel 2013, 49 nel 2012) ma, rispetto al 2012, cresce il numero delle vittime tra i disoccupati: sono 58, infatti, i suicidi tra i senza lavoro, numero che risulta più che raddoppiato rispetto al 2012 quando gli episodi registrati furono 28. Dopo i mesi estivi, il numero dei suicidi per ragioni economiche è tornato a salire vertiginosamente a settembre, con 13 episodi registrati; ottobre ha contato 16 vittime, novembre ha registrato 12 casi mentre nell'ultimo mese dell'anno in cui le vittime sono state ben 18. In 19 casi si è arrivati al gesto estremo per stipendi non percepiti. Come può un Paese riprendersi con questo tasso di demoralizzazione? Senza un’adeguata volontà di ripresa, nulla è possibile. Basterebbe prendere esempio dai giovani di Genova, epigoni di quelli della Firenze alluvionata del 1966. In sintesi, parlate pure di felicità ma nel rispetto di queste "infelicità". Ed appare del tutto evidente che gli spot pubblicitari del baby Premier sono privi di efficacia, altrimenti tutti si sarebbero rimboccati le maniche!