LE VERE CAUSE DELL’ INCIDENTE STRADALE

                                              

In un incidente stradale esistono cause primarie che lo determinano e cause secondarie che lo favoriscono. Difficilmente la causa che provoca l'incidente stradale è unica, e ciò spiega le discordanze nell'individuazione della causa determinante. La statistica, comunque, mette in evidenza che:

·                    oltre l'80% e fino al 90% degli incidenti è da attribuire a difetti o errori dell'uomo, sia come utente della strada sia come addetto alle varie attività in materia di circolazione stradale, ossia come diretto fruitore o non;

·                    le cause secondarie dei più frequenti incidenti sono in numero limitato e l'evento dannoso è spesso facilmente prevedibile da un conducente esperto;

·                    quanto sopra è confermato dal fatto che, in un gran numero di incidenti, sono coinvolti soggetti giovani e quindi meno esperti e meno prudenti, nonché veicoli di recente costruzione, ma utilizzati a troppo elevate prestazioni, non controllabili dal conducente;

·                    i miglioramenti apportati alle caratteristiche riguardanti la sicurezza delle strade e dei veicoli, pur se necessari, non riducono in modo sostanziale il numero degli incidenti e possono essere controproducenti se presentati come sostitutivi dell'abilità del conducente.

Quando l' ISTAT ha censito oltre 40 tipi d'incidenti stradali, ha verificato solo sette tipologie di incidenti più comuni tutte riconducibili ad un comportamento scorretto dell'uomo dall’85 al 91% dei casi).

Inoltre, negli ultimi anni, tali percentuali di concentrazione tendono a salire . Un esame esteso dell'argomento dovrebbe essere suddiviso anche per: feriti, morti e numero d'incidenti poiché, se è vero che il numero d'incidenti nei fine settimana è in diminuzione, nello stesso periodo i morti ed i feriti aumentano vertiginosamente, questo sta ad indicare che tali incidenti hanno conseguenze più pesanti e gravi.

 

Esaminiamo le sette tipologie principali:

ECCESSO DI VELOCITÀ: è la causa degli incidenti più pericolosi con il più alto numero di morti (14 ogni 100 incidenti). Questa causa ha un trend di crescita continua . Potrebbe essere correlata alle maggiori prestazioni delle auto moderne ma anche, e spesso, anche alla non capacità valutativa (spazio temporale) del guidatore, a volte inesperto, anche dei comportamenti base del mezzo meccanico (trasferimento dei carichi, sovra e sottosterzo, aderenza dei pneumatici). Assolutamente evitabile se si dotassero le auto di dispositivo di contenimento di velocità programmata.

GUIDA DISTRATTA E PERICOLOSA: ha un indice di 3,1 morti per 100 incidenti e, probabilmente per le cause sopra descritte, è un altro fattore in crescita.

GUIDA CONTROMANO: ha un indice di pericolosità molto alto (4,9 morti per 100 incidenti) e si ricollega sicuramente ad una guida distratta, non concentrata, quasi che il momento guida sia diventata, nella nostra guida quotidiana, eccessivamente "abituale" e scontato , tanto da non avere diritto ad una soglia d'attenzione maggiore.

MANCATO RISPETTO DELLA PRECEDENZA-STOP : ha un indice di pericolosità molto basso (1,1 morti per 100 incidenti) ma il dato non deve ingannare . Infatti, a fronte di una drastica riduzione degli incidenti, aumentano i feriti ed i morti , segno della maggiore "violenza" degli impatti.

MANCATO RISPETTO DELLA DISTANZA DI SICUREZZA: ha un indice di pericolosità piuttosto basso (1,2 morti ogni 100 incidenti) anche se, in questo caso, si esamina un netto incremento degli incidenti negli ultimi anni. Probabilmente il corretto uso degli elementi di sicurezza passiva in auto (soprattutto le cinture di sicurezza , abbinate all' air bag ) ha fatto diminuire la soglia di incidenti mortali.

ATTRAVERSAMENTO IRREGOLARE DEI PEDONI : l'indice di pericolosità risulta il più elevato in assoluto 6,1 morti per 100 incidenti. È facilmente spiegabile con la notevole differenza di protezione fra un automobilista ed un pedone.

ASSUNZIONE DI ALCOL E SOSTANZE STUPEFACENTI : si colloca in una posizione intermedia (9,2 morti per 100 incidenti) ma bisogna sottolineare che, spesso, tale causa di incidenti viene "confusa" con l'eccessiva velocità o la guida distratta e pericolosa. L'alta pericolosità degli incidenti concentrati in giorni ed ore particolari della settimana tendono ad evidenziare una sottostima di questa causa. Tuttavia va sottolineato che la tipologia di questi incidenti, più marcata nei week-end, a dispetto dell’eclatanza con cui è annunciata nei media, sembra in regressione.

Comunque appare evidente, anche ad una prima analisi, che dette tipologie causali sono soltanto secondarie e vanno analizzate, se e quando individuate, quelle primarie.(FIG. 1)

Forse è la comunicazione mediatica che va modificata. I mezzi audio-televisivi ci hanno abituato al concetto di incidente stradale quasi esclusivamente legato alla diffuso uso di droghe ed alcol trascurando altre cause che sono altrettanto importanti se non di maggiore portata.

Invece, quanto sopra, con dati epidemiologici e non solo statistici, depone per una dominanza, quasi assoluta del fattore umano. Se si considera la situazione epidemiologica italiana, esiste una popolazione di pazienti che usa correntemente l’auto e tra questi osserviamo 3 milioni di diabetici, 2 milioni di broncopatici, 2,5 milioni di pazienti cardio-vascolari. Un milione di obesi.

Una panorama sconsolante che indica quanta strada si debba fare per la prevenzione attiva sul guidatore al fine di prevenire il malore in auto ( prevedibile se già catalogato come paziente) e soprattutto la inconciliabilità di farmaci alla guida).

Da qui discende la necessità della Medicina al servizio del mondo dell’auto e particolarmente della Medicina Respiratoria atta alla valutazione della qualità dell’aria nell’ambiente dell’abitacolo ai fini di una corretta ossigenazione dei passeggeri e soprattutto del guidatore.