LIBERISMO DI STATO

Cambiato il CdA delle aziende di stato, cambierà anche la loro politica?. Tra queste aziende c’è anche l’ENI da cui dipende tutta la politica energetica del paese. gas e petrolio è importato non solo dai paesi arabi ( circa un 30%) ma soprattutto dall’Eurasia. Ossia Russia e Kazakstan. E qui entra in gioco Putin con un suo oleodotto ( il south stream) che bypassa l’Ucraina. Tra le compartecipate anche l’ENI. La crisi ucraina che Putin aveva previsto, e forse organizzato, porta alla stretta finale la nostra politica Energetica che sembra interamente dipendente da Mosca e da Gazprom azienda di stato russa. Ma il 17 aprile l’AD di ENI Scaroni, appena sostituito tre giorni prima, si incontra con il Ministro ucraino dell’energia cui,come dice il comunicato congiunto,dà disponibilità a studiare nuove modalità di approvvigionamento di gas per l’Ucraina, anche attraverso sistemi di reverse flow, che garantiscano il riempimento degli stoccaggi gas del Paese. Ossia l'Italia dà gas all'Ucraina! 

In sostanza un AD appena sostituito restituisce in varie forme energie di cui noi Paese abbiamo grande necessità. Se di rivoluzione abbiamo bisogno, possiamo aspettarcela dalle nuove nomine? In realtà si continua una politica liberista con sempre meno Stato in aziende vitali per il paese come l’ENI. Risultato: è previsto già un rialzo dei prezzi di carburante per le auto e il riscaldamento domestico. E noi paghiamo con un aggravio per famiglia che si prevede sui 300€ all’anno. Altro che gli 80 elemosinati!