L'ITALIA E LA POLITICA DEGLI ARMAMENTI
26.12.2013 11:07
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LE ESPORTAZIONI DI ARMI ITALIANE NEL 2008
Analisi dei dati e considerazioni
1. IL TREND DEL 2008 NELLE ESPORTAZIONI DI ARMI
Secondo i dati della Relazione annuale sui trasferimenti di armi1, il 2008 sarà un anno da ricordare per
l’industria italiana per la difesa. Il costante trend di crescita delle esportazioni di armi degli ultimi anni ha
consolidato l’Italia come uno dei primi sette esportatori mondiali di armi. Il netto incremento segna un
passo in avanti importante. Il valore delle 1880 autorizzazioni rilasciate per l'esportazione, nel 2008, è pari
alla cifra record di 5,7 miliardi di euro (+35% rispetto al 2007), di cui circa 2,6 miliardi (ovvero il 46,9%
del totale) per i cosiddetti programmi intergovernativi. Rispetto al 2007, si è avuto un incremento del
valore delle autorizzazioni alle esportazioni, al netto delle operazioni “Intergovernative”, pari al 28,5%,
contro l’aumento del 9,4% dell’anno precedente.
Le operazioni di esportazione definitive effettuate (ovvero quelle che effettivamente sono state
consegnate) sono state di circa 1,7 miliardi . Rispetto al precedente anno si è pertanto verificato un
aumento del 39,1 % del valore delle operazioni di esportazione di materiale.
Si consolida il trend che, a partire dal 2005, ha visto una costante crescita sia delle autorizzazioni, sia delle
esportazioni. In particolare, l’incremento del portafoglio ordini rappresentato dalle autorizzazioni è un
1 Doc. LXVII, Relazione sulle operazioni autorizzate e svolte per il controllo dell’esportazione, l’importazione e
transito dei materiali di armamento, nonché dell’esportazione e del transito dei prodotti ad alta tecnologia (Anno
2008), Atti Parlamentari, XVI Legislatura. La Relazione è disponibile al sito
https://www.governo.it/Presidenza/UCPMA/index.html. Il documento, che il Governo deve trasmettere ogni anno la
Parlamento, è previsto dalla legge 185 del 1990 che regola i trasferimenti internazionali di armamenti.
1
dato che permette di prevedere che conseguentemente anche nei prossimi anni si assisterà ad una crescita
delle esportazioni di armi.
Tale tendenza per il futuro è confermata dalla crescita nel 2008 delle autorizzazioni alle trattative2 che
sono state ben 2.926 rispetto alle 2.374 del 2007 e alle 2.192 del 2006, quindi con un ulteriore margine di
incremento con le operazioni che andranno in porto nel 2009.
FIGURA 1. ANDAMENTO DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'ESPORTAZIONE DEFINITIVA E
DELLE OPERAZIONI DI ESPORTAZIONE DI MATERIALI D'ARMAMENTO NEL PERIODO
1997 – 2008 (MILIONI DI € C.E. 2008)3
Fonte: Relazione sulle operazioni autorizzate e svolte per il controllo dell’esportazione, l’importazione e transito dei
materiali di armamento, nonché dell’esportazione e del transito dei prodotti ad alta tecnologia (Anno 2008),cit.
La seguente tabella mostra nel dettaglio la lista dei primi venti Paesi per valore di autorizzazioni.
2 La legge 185 del 1990 prevede che già le trattative tra l’azienda produttrice di materiali per la difesa e lo Stato
importatore siano autorizzate.
3 Va tenuto presente che lo sfasamento temporale che esiste tra l’autorizzazione ad esportare, l’effettiva spedizione
del materiale prodotto ed i pagamenti effettuati non consente un’immediata correlazione tra i valori monetari totali,
relativi rispettivamente alle autorizzazioni concesse, alle esportazioni effettivamente avvenute nell’anno ed alle
autorizzazioni ad effettuare le transazioni bancarie. Infatti, sono gli effettivi movimenti doganali che danno la
corretta indicazione finanziaria di quanto l'Italia ha esportato/importato in materiali di armamento nell’anno, poiché
nella maggioranza dei casi, l'esecuzione contrattuale è modulata su base pluriennale. Le autorizzazioni concesse
rappresentano, invece, seppure con una certa approssimazione (in quanto non sempre i contratti si concludono nella
loro completezza), una componente dell’ammontare del portafoglio di ordini esteri della nostra industria per la
difesa.
2
TABELLA 1: ESPORTAZIONE DEFINITIVA: AUTORIZZAZIONI RILASCIATE NEL PERIODO 2008.
ELENCO DEI PRIMI 20 PAESI DI DESTINAZIONE
Paese di destinazione Valore totale (€)
FRANCIA 1.103.726.334,97
TURCHIA 1.092.253.997,30
REGNO UNITO 851.053.541,27
GERMANIA 783.265.067,17
STATI UNITI D'AMERICA 332.355.926,58
SPAGNA 286.656.089,41
INDIA 172.871.793,22
AUSTRALIA 125.939.632,97
LIBIA 93.218.686,62
ALGERIA 77.568.806,74
PAESI NATO 73.967.028,17
AUSTRIA 70.515.080,27
NIGERIA 58.882.413,73
OMAN 57.113.261,95
DANIMARCA 44.956.879,40
BRASILE 43.408.651,27
EMIRATI ARABI UNITI 39.229.377,93
NUOVA ZELANDA 38.552.525,00
VENEZUELA 35.816.000,00
KUWAIT 30.113.573,22
2. LE IMPRESE E I COMPARTI PRODUTTIVI
L’Agusta S.p.A. con oltre 2 miliardi di euro di autorizzazioni (di cui 529 milioni relativi alla
partecipazione a programmi intergovernativi) e il 36% del totale spicca, nel 2008, come
principale industria esportatrice. Al secondo posto MBDA Italia con 629 milioni tutti relativi a
programmi internazionali. Quindi Alenia Aereonautica con 568 milioni (circa la metà del valore è
riconducibile a partnership con altri Paesi), Elettronica con 364 milioni, quasi del tutto relativi a
progetti di cooperazione militare. Da segnalare, quindi, l’exploit di Seconda Mona per 254
milioni, seguita dall’Oto Melara (207), Galileo Avionica (185), Microtecnica (176), Consorzio
Sigen (170 milioni totalmente relativi a programmi intergovernativi) e Fincantieri (163).
3
TABELLA 2: ESPORTAZIONE DEFINITIVA. AUTORIZZAZIONI
RILASCIATE NEL 2008 AI PRIMI 20 OPERATORI.
Imprese Valore totale (€) di cui per Progetti
di Cooperazione
AGUSTA S.p.A. 2.064.559.949,62 529.599.864,52
MBDA ITALIA S.p.A. 635.424.482,88 629.278.598,90
ALENIA AERONAUTICA S.p.A. 568.125.218,55 271.237.466,67
ELETTRONICA S.p.A. 364.041.803,98 362.261.909,84
SECONDO MONA S.p.A. 254.064.467,82 248.188.355,44
OTO MELARA S.p.A. 207.479.681,79 21.971.659,62
GALILEO AVIONICA S.p.A. 185.455.294,90 139.348.873,41
MICROTECNICA S.r.l. 176.674.711,70 137.588.744,10
CONSORZIO SIGEN 170.275.124,91 170.275.124,91
FINCANTIERI CANTIERI NAVALI ITALIANI
S.p.A.
163.426.284,43 0,00
SIMMEL DIFESA S.p.A. 161.903.450,67 768.566,00
IVECO S.p.A. 115.794.450,76 0,00
SELEX Sistemi Integrati S.p.A. 106.646.173,71 7.309.900,95
AVIO S.p.A. 94.717.370,73 52.694.678,69
SELEX COMMUNICATIONS S.p.A. 63.544.486,88 24.466.971,45
NORTHROP GRUMMAN ITALIA S.p.A. 62.197.715,32 26.702.018,91
ALENIA AERMACCHI S.p.A. 39.325.206,71 22.750.000,00
RHEINMETALL ITALIA S.p.A. 37.610.052,66 0,00
WHITEHEAD ALENIA SISTEMI SUBACQUEI
S.p.A. (WASS)
35.500.444,53 0,00
IVECO FIAT S.p.A. 33.855.376,37 0,00
Si evidenzia una prevalenza del settore pubblico, con le aziende della Finmeccanica (Agusta, Alenia,
MBDA, Selex, Galileo, Otomelara tra le principali) che hanno come azionista di riferimento il Ministero
dell’Economia che ne detiene il 30,2%4.
Finmeccanica, con un organico di oltre 73.000 addetti, ha chiuso il bilancio 20085, approvato lo scorso 29
aprile con ricavi per 15 miliardi di euro e una crescita del fatturato del 12% rispetto all’anno precedente,
mentre il risultato netto è di 629 milioni (+19%). Il dividendo per lo Stato si è aggirato sui 70 milioni di
euro.
I settori dell’elettronica per la difesa, gli elicotteri e l’aeronautica rappresentano il 70% dei ricavi. Il
portafoglio ordini, ovvero le prospettive dell’immediato futuro, è gonfio di 42 miliardi di commesse
(+9%). In particolare nel 2008 Finmeccanica ha chiuso l’acquisizione della statunitense Drs, specializzata
nell’elettronica. Sul futuro pesa la vicenda della commessa di elicotteri presidenziali per gli Stati Uniti,
autorizzati nel 2006, il cui contratto è stato “congelato” dall’amministrazione Obama appena insediata.
Tra le aziende coinvolte esclusivamente o prevalentemente nella produzione di armi leggere, ricomprese
nell’applicazione della legge 185/906, la Simmel Difesa ottiene autorizzazioni all’esportazione per 161
4A seguito del perfezionamento dell’operazione di aumento del capitale sociale deliberata dall’Assemblea
Straordinaria del 1 agosto 2008, la partecipazione detenuta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze è passata dal
33,71% circa al 30,20% circa del capitale sociale.
5 Finanza e Mercati, “Sole 24 Ore”, 11 marzo 2009, pag. 35.
4
milioni di euro. Poi, Fiocchi Munizioni con 18 milioni, Calzoni S.R.L. con 17, la Società Esplosivi
Industriali con 11, e la Beretta con 6.
Il grosso del comparto della difesa è in mano a un numero selezionato di attori. Dai dati disaggregati della
Relazione annuale emerge che 21 autorizzazioni si riferiscono a sistemi di valore superiore ai 50 milioni
di € e raggiungono oltre il 60% del valore complessivo di tutte le autorizzazioni per un ammontare
complessivo di 3,5 miliardi di euro, mentre il 94,6% delle autorizzazioni è relativo a materiali di valore
inferiore a 10 milioni pari al 15,81 (25,09)% del valore totale delle esportazioni autorizzate (in gran parte
ordini per componenti e parti di ricambio).
Il Registro tenuto dal Ministero della difesa conta complessivamente 200 imprese autorizzate ad operare
nel settore della produzione e esportazione di armi e, nel 2008, vi sono state 11 nuove iscrizioni e 7
cancellazioni, tra cui spicca il nome di Finmeccanica. La società opera con le sue controllate, che
chiedono le necessarie autorizzazioni per l’esportazione di armi, e tuttavia emerge come la principale
industria di armi sarà di fatto sottratta ad una serie di obblighi e controlli.
L’iscrizione al registro nazionale è una condizione per il rilascio delle autorizzazioni ad iniziare trattative
contrattuali e ad effettuare operazioni di esportazione, importazione, transito di materiale di armamento.
Le imprese iscritte devono sottostare a una serie di obblighi e divieti: i rappresentanti non possono
appartenere ad associazioni segrete, essere stati condannati per violazioni del testo unico delle leggi di
pubblica sicurezza o per reati di commercio illegale di materiali di armamento. Così come esiste il divieto
per le imprese iscritte di assumere, per determinate funzioni, ex dipendenti delle amministrazioni dello
Stato prima di tre anni dalla cessazione del loro servizio attivo7. L’art. 22 della legge 185 prevede, in
particolare, il divieto a conferire cariche ai dipendenti pubblici civili e militari, che, preposti a qualsiasi
titolo all'esercizio di funzioni amministrative connesse alle esportazioni di armi nei due anni precedenti
alla cessazione del rapporto di pubblico impiego, non possono, per un periodo di tre anni successivo alla
cessazione del rapporto stesso, a qualunque causa dovuta, far parte di consigli di amministrazione e
assumere cariche.
Alle imprese non iscritte, inoltre, non si applicano le sanzioni previste al Capo VI della legge in materia di
falsità nella documentazione, disposizioni sul controllo sull'attività bancaria, inosservanza delle
prescrizioni amministrative e le relative pene.
3. LE AUTORIZZAZIONI PER AREA GEOPOLITICHE
Il 44,6% del totale delle autorizzazioni è diretto verso i Paesi dell’Unione Europea (UE); considerando
complessivamente le esportazioni verso i membri della UE e della NATO, la quota sale al 69,54%. Per
quanto riguarda, invece, le altre aree geopolitiche: l’Africa Settentrionale e il Vicino Medio Oriente
importano l’11,3% del totale (quota che sale al 30% aggiungendo la Turchia), l’Asia il 7,9%, l’America
Settentrionale il 6%, l’Oceania il 5,4%, seguita dall’America Centro Meridionale (3%) e dall’Africa
Centro Meridionale (2,6%).
Di seguito segnaliamo i valori per ciascun Paese distinti per aree geopolitiche.
Le autorizzazioni verso i Paesi dell’Europa e della NATO sono, come già detto, quasi il 70% del totale. La
Francia risulta il primo acquirente con 1,1 miliardi di euro relativi in gran parte agli elicotteri Agusta
NH90, seguita dalla Turchia con 1,09 miliardi relativi in particolare alla fornitura di 50 elicotteri d’attacco
Agusta A 129 che si aggiungono ai pattugliatori e all’artiglieria navale per 175 autorizzati nel 2007. Con
importi rilevanti vi sono il Regno Unito con 851 milioni e la Germania con 783 milioni. Quinto Paese per
6 Le armi di piccolo calibro, ovvero fucili, pistole e relative munizioni ad uso civile non sono sottoposte alla legge
185/90 ma, in relazione ai trasferimenti internazionali, alle disposizioni della legge 110/75.
7 Ovvero presidente, vice presidente, amministratore delegato, consigliere delegato, amministratore unico, e direttore
generale nonché assumere incarichi di consulenza, fatti salvi quelli di carattere specificamente tecnico-operativo,
relativi a progettazioni o collaudi, in imprese operanti nel settore degli armamenti.
5
autorizzazioni sono gli Stati Uniti con 332 milioni. Si segnala, poi, anche la Spagna (286 milioni), e poi
con importi minori l’Austria (70 milioni), la Danimarca (57 milioni), la Norvegia (29 milioni) e la
Danimarca (27 milioni), il Belgio (19 milioni), la Svezia (16 milioni), la Grecia (13 milioni) e i Paesi
Bassi (9 milioni).
In relazione alle esportazioni definitive, la Germania è il primo cliente con oltre 274 milioni, seguito dal
Regno Unito con 240. Poi seguono Spagna (100 milioni), Stati Uniti (97), Francia (73), Austria e Svezia
(59) e Turchia e Belgio con importi minori.
In Africa Settentrionale e nel Vicino Medio Oriente il trend dell’export rimane costante (345,11 milioni di
euro). La Libia, con 93 milioni di euro di autorizzazioni, soprattutto per l’acquisizione di elicotteri A 109
Agusta, si conferma, quindi, anche quest’anno uno dei principale clienti dell’Italia nel bacino del
Mediterraneo, avendo già ricevuto autorizzazione per veicoli terrestri e velivoli per un valore di 57 milioni
di euro nel 2007. Il secondo cliente dell’area è l’Algeria con 77 milioni, tra le cui forniture segnaliamo gli
elicotteri EH 101 SAR. Con valori significativi seguono l’Oman (57 milioni), gli Emirati Arabi Uniti (39
milioni), il Kuwait (30 milioni), l’Arabia Saudita (22 milioni) e l’Egitto (16,9 milioni). Tra i Paesi oggetto
di autorizzazioni sono, inoltre, presenti il Qatar, la Siria, Israele e la Tunisia.
Gli Emirati Arabi, con esportazioni per 121 milioni, sono i migliori clienti dell’industria italiana nell’area
per il secondo anno consecutivo (205 milioni nel 2007) e si segnalano, con importi più bassi, l’Oman con
oltre 50 milioni (relativi agli elicotteri AB 139 autorizzati nel 2007), l’Egitto con 33 milioni, la Libia con
29 milioni, l’Arabia Saudita con 24 milioni e il Kuwait con 21 milioni.
Le autorizzazioni all’esportazione dirette verso i Paesi Asiatici dopo il netto incremento del 2007 (677
milioni), riferibili, in particolare, alla commessa per il Pakistan di 472 milioni relativi a missili antiaerei
Spada Aspide della MBDA e a quella verso la Malaysia per velivoli da addestramento (MB339) e sistemi
di artiglieria navale, si sono riallineate ai valori del 2006 con un valore complessivo di transazioni
autorizzate pari a 241,74 di euro (7,9% del totale).
Il principale cliente è stato l’India, settimo importatore in termini assoluti per oltre 172 milioni di
euro, con l’acquisto di una nave logistica classe “Etna” (Fincantieri).
Il Pakistan ha avuto quasi 30 milioni di autorizzazioni e con importi minori seguono Taiwan (8
milioni), Malaysia (7,4 milioni), Corea del Sud (4,4 milioni), Indonesia (3,7 milioni), Thailandia
(2,4 milioni), Bangladesh (1,7 milioni), Giappone (1,3 milioni) e Filippine (1 milione). La Cina
quest’anno è oggetto di una sola autorizzazione per 147 mila euro per apparecchiature
elettroniche.
Il Pakistan è invece il principale Paese per importazioni con un ammontare di 35 milioni, seguito
dall’India con 38 milioni, Singapore con 26 milioni e la Malaysia 24 milioni. Con importi
inferiori hanno ricevuto armi dall’Italia anche Indonesia, Corea del Sud, Giappone, Taiwan.
Per quanto riguarda l’America Centro Meridionale, le autorizzazioni di operazioni definitive
verso i Paesi latino-americani sono in termini assoluti 93 milioni di €, ovvero il 3%. Il principale
acquirente è stato il Brasile, soprattutto per transazioni inerenti parti del velivolo da ricognizione
AMX. E’ di 35 milioni il valore totale delle commesse autorizzate al Venezuela, mentre con poco
meno 10 milioni troviamo il Messico. Con importi di autorizzazioni inferiori ai 2 milioni vi sono
il Cine, il Perù, l’Argentina e l’Equador.
Il Cile con 22 milioni è il primo destinatario di esportazioni definitive del Sud America, il
Venezuela con 13 milioni, seguito dal Brasile con 11 milioni.
In riferimento ai Paesi dell’Africa Centrale e Meridionale, il valore complessivo delle
autorizzazioni rilasciate nel 2008 è di 80,53 milioni di €, pari al 2,64% del totale. Nell’ambito di
6
tale valore emerge la fornitura alla Nigeria di aerei ATR42 per il pattugliamento marittimo e poi
l’autorizzazione al Kenya di una commessa Fincantieri per oltre 21 milioni di euro.
Per quanto riguarda i trasferimenti effettuati, il Sud Africa riceve armi per 19 milioni e la Nigeria
per oltre 14.
Infine, l’area relativa ai Paesi dell’Oceania ha registrato un deciso incremento, attestandosi a
164,49 milioni d euro (rispetto ai 34 milioni nel 2007). Il principale destinatario è stato
l’Australia, con forniture di parti di elicottero multiruolo NH-90 e sistemi di sorveglianza aerea.
Elicotteri NH-90 sono stati acquisiti anche dalla Nuova Zelanda.
Anche tra le esportazioni definitive l’Austria riceve materiale bellico per 25 milioni.
4. PROGRAMMI INTERGOVERNATIVI.
I programmi intergovernativi nel 2008 hanno un valore di 2,6 miliardi di euro con un aumento del
40% rispetto all’anno precedente, in cui ammontavano a 1,8 miliardi. I partner di tali programmi
oggetto di autorizzazioni sono in primo luogo la Francia, seguita da Germania e Regno Unito. I
programmi “EUROFIGHTER” ed NH-90, in piena fase produttiva, hanno comportato una richiesta di
esportazione complessiva per i Paesi appartenenti ai programmi di 1.789 milioni di euro.
TABELLA 3: PROGRAMMI DI COOPERAZIONE ELENCO PER PAESE DI DESTINAZIONE.
AUTORIZZAZIONI RILASCIATE NEL 2008
Paese di destinazione Valore totale (€)
FRANCIA 973.622.912,99
GERMANIA 674.719.915,68
REGNO UNITO 596.370.295,17
STATI UNITI D'AMERICA 206.349.612,25
SPAGNA 181.412.360,23
PAESI NATO 46.637.192,89
PAESI BASSI 7.566.000,00
DANIMARCA 2.294.288,08
SVEZIA 20.161,60
CANADA 13.809,74
GRECIA 4.796,32
Tali programmi riguardano una serie di coproduzioni internazionali, a cui partecipano anche
industrie italiane e rappresentano una parte assai cospicua in termini di valore economico. Questa
componente dell’industria militare avrà sempre maggior importanza, visto il crescente numero di
programmi derivanti dai processi di integrazione, concentrazione e cooperazione dell’industria
europea della difesa.
7
TABELLA 4: SCHEMA SINTETICO DEI PROGRAMMI DI COPRODUZIONE INTERNAZIONALE
NR. PROGRAMMA TIPOLOGIA PAESI PARTECIPANTI DITTE ITALIANE PARTECIPANTI
1 EFA VELIVOLO
MULTIRUOLO
ITALIA, GERMANIA,
GRAN BRETAGNA,
SPAGNA
AEREA, ALENIA-AERMACCHI, GALILEO
AVIONICA, AGUSTA, ELETTRONICA,
ELETTRONICA ASTER, A.S.E., AVIO, NORTHROP
GRUMMAN ITALIA, LOGIC, SELEX
COMMUNICATIONS, MICROTECNICA, OMA,
SECONDO MONA, SICEMB, SIMMEL DIFESA,
SIRIO PANEL, FIMAC, NOVURANIA, SELEX
SISTEMI INTEGRATI, M.B.D.A., MES, JOINTEK,
ALENIA-AERONAUTICA, TESEO, OTO MELARA,
THALES
2 EH 101 ELICOTTERO
TRASPORTO
ITALIA, GRAN
BRETAGNA
AEREA, AVIO, AGUSTA, ELETTRONICA, SELEX
COMMUNICATIONS, MICROTECNICA, OMA,
SICAMB, SECONDO MONA, PIAGGIO
AEROINDUSTRIES, SELEX SISTEMI INTEGRATI,
GALILEO AVIONICA, NORTHROP GRUMMAN
ITALIA, M.B.D.A., LOGIC
3 FSAF MISSILE DIFESA
S/A
ITALIA, FRANCIA
SELEX SISTEMI INTEGRATI, AVIO,
RHEINMETALL ITALIA, NORTHROP GRUMMAN
ITALIA, MES, I.S.I. GEIE, SIMMEL DIFESA,
GALILEO AVIONICA, OTO MELARA, M.B.D.A.,
SIAG OMC, MI.TEL-TELEOPTIX
4
HAWK
VIABILITY
SISTEMA
MISSILISTICO
TERRA/ARIA
ITALIA, FRANCIA, USA
SELEX SISTEMI INTEGRATI, MES, VITROCISET,
GAROFOGLI, GALILEO AVIONICA, E.L.C.O.,
M.B.D.A.,
5 IRIS-T MISSILE
ARIA/ARIA
GERMANIA, ITALIA,
SVEZIA, NORVEGIA,
GRECIA, SPAGNA
NORTHROP GRUMMAN ITALIA, SELEX SISTEMI
INTEGRATI, AVIO, M.B.D.A., MAGNAGHI
AERONAUTICA, SIMMEL DIFESA
6 MEADS
SISTEMA
MISSILISTICO
DIFESA AEREA
ITALIA, USA,
GERMANIA
SELEX SISTEMI INTEGRATI, GALILEO
AVIONICA, M.B.D.A., NORTHROP GRUMMAN
ITALIA, OTO MELARA
7 METEOR
SISTEMA DI
COMBATTIMENTO
ARIA/ARIA
ITALIA, FRANCIA,
GERMANIA, SPAGNA,
SVEZIA, REGNO UNITO
M.B.D.A., NORTHROP GRUMMAN ITALIA
8 MIDS
SISTEMA
COMANDO E
CONTROLLO
ITALIA, FRANCIA,
GERMANIA, SPAGNA,
USA
SELEX COMMUNICATIONS
9 MU-90 SILURO
LEGGERO
ITALIA, FRANCIA WHITEHEAD ALENIA SISTEMI SUBAQUEI, I.S.I. -
GEIE, AVIO, MICROTECNICA
8
10 NAEW&C SISTEMA TIPO
AWACS
ITALIA, BELGIO,
CANADA, DANIMARCA,
GERMANIA, GRECIA,
LUSSEMBURGO,
OLANDA,NORVEGIA,
PORTOGALLO,
TURCHIA, USA
ALENIA AERMACCHI, OFFICINE AERONAVALI
VENEZIA, ELETTRONICA ASTER, SELEX
COMMUNICATIONS, LOGIC, SELEX SISTEMI
INTEGRATI, GALILEO AVIONICA, AGUSTA
11 NH-90 ELICOTTERO
TRASPORTO
ITALIA, GERMANIA,
FRANCIA, PAESI BASSI,
PORTOGALLO
AEREA, AGUSTA, ELETTRONICA, AVIO, G.F.
SISTEMI AVIONICI, LOGIC, MAGNAGHI
AERONAUTICA, SELEX COMMUNICATIONS,
MICROTECNICA, OMA, SECONDO MONA,
SICAMB, SIRIO PANEL, PIAGGIO AERO
INDUSTRIES, MES, GALILEO AVIONICA, SELEX
SISTEMI INTEGRATI, M.B.D.A., WHITEHEAD
ALENIA SISTEMI SUBAQUEI, ELETTRONICA
ASTER, SALVER
12 NATO-ACCS
SISTEMA
COMANDO E
CONTROLLO
ITALIA, BELGIO,
FRANCIA, GERMANIA,
DANIMARCA, GRAN
BRETAGNA, NORVEGIA,
OLANDA, SPAGNA,
TURCHIA
SELEX SISTEMI INTEGRATI
13 ORIZZONTE UNITA' NAVALI
ANTIAEREE
ITALIA, FRANCIA, GRAN
BRETAGNA
ORIZZONTE SISTEMI NAVALI, ELETTRONICA,
CONSORZIO SIGEN, SELEX COMMUNICATIONS,
CISDEG, SELEX SISTEMI INTEGRATI,
WHITEHEAD ALENIA SISTEMI SUBAQUEI, OTO
MELARA, FINCANTIERI, DATAMAT, AVIO,
I.F.E.N., ELSAG
14 PAAMS
SISTEMA
MISSILISTICO
PER UNITA'
HORIZON
ITALIA, FRANCIA, GRAN
BRETAGNA
SELEX SISTEMI INTEGRATI, ISI-GEIE, AVIO, OTO
MELARA, SIMMEL DIFESA, NORTHROP
GRUMMAN ITALIA, M.B.D.A., SELEX
COMMUNICATIONS
15 SOSTAR
SISTEMA DI
SORVEGLIANZA
TERRESTRE
AEROPORTATO
ITALIA, FRANCIA,
GERMANIA, SPAGNA,
PAESI BASSI
GALILEO AVIONICA
16
STAND-OFF
(Storm
Shadow)
SISTEMA
ARMAMENTO
ARIA/
SUPERFICIE
ITALIA, GRAN
BRETAGNA, FRANCIA
SELEX SISTEMI INTEGRATI, AVIO, AGUSTA,
M.B.D.A., DATAMAT, PIAGGIO AERO
INDUSTRIES, L.M.A.
17 U 212 A SOMMERGIBILE ITALIA, GERMANIA FINCANTIERI, WHITEHEAD ALENIA SISTEMI
SUBAQUEI, CALZONI, AVIO
9
18 FREMM FREGATE ITALIA, FRANCIA
ORIZZONTE SISTEMI NAVALI, CONSORZIO
SIGEN, SELEX COMMUNICATIONS, SELEX
SISTEMI INTEGRATI, WHITEHEAD ALENIA
SISTEMI SUBAQUEI, OTO MELARA,
FINCANTIERI, I.D.S. INGEGNERIA DI SISTEMI,
GALILEO AVIONICA, M.B.D.A., AVIO
19 JSF VELIVOLO
MULTIRUOLO
ITALIA, USA, GRAN
BRETAGNA, OLANDA,
NORVEGIA,
DANIMARCA, TURCHIA,
CANADA, AUSTRALIA
AEREA, ALENIA AERMACCHI, ALENIA
AERONAUTICA, AVIO, ELETTRONICA,
ELETTRONICA ASTER, ELSAG DATAMAT,
FORGITAL, GALILEO AVIONICA, EMELLI,
LOGIC, MAGNAGHI AERONAUTICA, MECAER,
MES, MICROTECNICA, MOOG, OMA, OTO
MELARA, PIAGGIO AEROINDUSTRIES, PIETRO
ROSA, S3LOG, SECONDO MONA, SELEX
COMMUNICATIONS, SICAMB, SIRIO PANEL, TCS
GROUP, UMBRA CUSCINETTI, VITROCISET
20 VULCANO MUNIZIONAMENTO
ITALIA, OLANDA,
SPAGNA OTO MELARA
Tali programmi usufruiscono di una procedura agevolata, anche se nel 2008 non è stata rilasciata alcuna
“Licenza Globale di Progetto” (GPL), la nuova licenza introdotta con le modifiche approvate dal
Parlamento nel 2003, proprio per questi progetti. In particolare le misure di trasparenza che permettono da
alcuni anni il monitoraggio e la trasparenza delle esportazioni legate a questi programmi sono stati
introdotti attraverso una serie di emendamenti che la Camera dei Deputati ha approvato nel corso del
dibattito parlamentare.
In relazione ai programmi intergovernativi, la movimentazione temporanea dei materiali connessi verso i
paesi in cui vengono assemblati i sistemi d’arma ha comportato esportazioni temporanee per circa
1,1miliardi di euro.
5. LE TRANSAZIONI FINANZIARIE E LE BANCHE
L'attività degli Istituti di credito operanti per le transazioni bancarie in materia di esportazione di materiali
di armamento sono un altro anello della catena che lega i produttori, i paesi esportatori e quelli che
importano e gli utilizzatori finali. La legge 185/90 infatti ha tra le sue caratteristiche quella di permettere
di controllare tutti gli attori coinvolti nel commercio legale di armi, comprese le banche.
Per l’anno 2008, sono state autorizzate 1612 transazioni bancarie (il doppio rispetto al 2007, quando ne
erano state autorizzate 882), il cui valore complessivo è di circa 4,2 miliardi di euro, più del triplo
dell’anno precedente (1,3 miliardi). Tra cui la movimentazione finanziaria (introiti ed esborsi) avvenuta in
relazione ai programmi intergovernativi è risultata pari a circa 1, 2 miliardi di euro.
Sono state autorizzate transazioni bancarie relative a pagamenti per compensi di intermediazione, riferite
alle sole esportazioni definitive, per un totale di circa 66,7 milioni.di euro.
Per quanto riguarda le banche coinvolte, nel 2008 il 60% dell’ammontare autorizzato per le esportazioni
definitive è stato trattato da 3 istituti: la Banca Nazionale del lavoro con oltre 1 miliardo 200 milioni e un
terzo in proporzione al totale; Deutsche Bank al secondo posto, con 519 milioni di euro, e quindi Societé
Générale con 424 milioni. Presenti tra gli istituti di credito anche il Gruppo Intesa San Paolo con 177
10
milioni, il gruppo Unicredit, con 119 milioni (nettamente inferiori rispetto ai 404 milioni di euro del
2007), poi Ubi Banca, in forte ascesa, con 209 milioni di euro (6%, mentre nel 2007 aveva solo lo
0,27%).
6. L’APPLICAZIONE DEI DIVIETI ALL’ESPORTAZIONE DI ARMI PREVISTI DALLA LEGGE 185 DEL 1990
La legge 185 del 1990 vieta le esportazioni di armi ai Paesi belligeranti o responsabili di gravi violazioni
dei diritti umani accertate da ONU e Unione Europea, nei paesi sotto embargo ONU e UE, nei confronti di
Paesi, beneficiari di aiuti per la cooperazione allo sviluppo italiana, che destinino risorse eccessive alle
spese militari. Tali criteri sono non di rado oggetto di interpretazioni “estensive” da parte delle autorità
pubbliche che, spesso, minano l’efficacia delle disposizioni con il rischio che armi per cui è stata rilasciata
l’autorizzazione all’esportazione possano essere usate per compiere crimini di guerra, crimini contro
l’umanità, gravi violazioni dei diritti dell’uomo.
Da alcuni anni la Relazione8 ha aumentato gli standard di trasparenza pubblica nella relazione con la
pubblicazione dell’elenco di questi Paesi in relazione ad alcuni criteri.
Paesi sotto embargo ONU e UE: Myanmar, Cina, Costa d’Avorio, Corea del Nord, Repubblica
Democratica del Congo, Iran, Iraq, Libano, Liberia, Sierra Leone, Somalia, Suda, Uzbekistan e
Zimbabwe.
Paesi ritenuti dall’ONU responsabili di gravi violazioni dei diritti umani: Bielorussia, Burundi,
Cambogia, Corea del Nord, Cuba, Iran Myanmar, Nepal, Repubblica Democratica del Congo, Sierra
Leone Sudan, Turkmenistan e Uzbekistan.
Tuttavia, per gli altri criteri, previsti dalla legge 185/90 non vengono fornite indicazioni circa
l’applicazione. Molti di questi criteri appaiono disattesi in particolare il divieto di esportazione verso Paesi
che ricevendo aiuti allo sviluppo dall’Italia destini alla spesa militare risorse eccessive, Paesi coinvolti in
triangolazioni di armi, Paesi irrispettosi del diritto internazionale (ad esempio che non abbiano firmato i
principali strumenti pattizi a tutela dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale come il Trattato
di Non Proliferazione, le Convenzioni di Ginevra, le principali convenzioni ONU o che facciano, ad
esempio, uso di bambini soldato).
7. I PAESI OGGETTO DI AUTORIZZAZIONI ALL’IMPORTAZIONE DI ARMI
Di seguito viene riportata un’analisi di alcuni dei Paesi che nel 2008 sono stati destinatari di autorizzazioni
alle esportazioni di armi da parte dell’Italia.
In base all’art. 1 comma 6 della Legge 9 luglio 1990, n. 185 “Nuove norme sul controllo
dell’esportazione, importazione e transito dei materiali d’armamento”, sono vietate le esportazioni e il
transito di materiali d’armamento verso:
· Paesi in stato di conflitto armato;
· Paesi la cui politica contrasti con i principi dell’articolo 11 della Costituzione;
· Paesi nei cui confronti sia stato dichiarato l’embargo totale o parziale delle forniture belliche da parte
delle Nazioni Unite o dell’Unione Europea;
· Paesi i cui governi sono responsabili di gravi violazioni delle convenzioni internazionali in materia di
diritti umani, accertate dai competenti organi delle Nazioni Unite, dell’UE o del Consiglio d’Europa;
· Paesi che, ricevendo dall’Italia aiuti ai sensi della Legge 49/87, destinino al proprio bilancio militare
risorse eccedenti le esigenze di difesa del Paese;
· Paesi ove manchino adeguate garanzie sulla definitiva destinazione dei materiali.
8 Doc. LXVII, Relazione sulle operazioni autorizzate e svolte per il controllo dell’esportazione, l’importazione e
transito dei materiali di armamento, nonché dell’esportazione e del transito dei prodotti ad alta tecnologia (Anno
2008), Atti Parlamentari, XVI Legislatura. Pagg. 34 e segg.
11
I Paesi individuati sono stati selezionati in base alla presenza di una o più condizioni contemplate nei
sopraccitati divieti di legge. Dai rapporti annuali di due importanti organizzazioni internazionali come
Amnesty International9 e Escola de Cultura de Pau10, emerge che i Paesi qui di seguito commentati
riportano situazioni di conflitti armati, tensioni interne, gravi violazioni dei diritti umani, spese militari
esorbitanti. Inoltre, alcuni dei Paesi, a cui sono state concesse autorizzazioni all’esportazione, posseggono
armi nucleari e non hanno firmato il Trattato internazionale di Non Proliferazione nucleare.
Figura 2. Paesi importatori di armi dall’Italia nel 2008 che presentano situazione di conflitto,
violazioni dei diritti umani e alte spese militari11.
ALGERIA
Nel 2008, verso l’Algeria sono state autorizzate esportazioni di aeromobili e apparecchiature elettroniche
per un totale di € 77.568.806. Il Rapporto “Alerta 2009!” indica che il Paese è interessato da un conflitto
armato che rende particolarmente instabile la situazione della sicurezza interna, minacciata da numerosi
attentati terroristici che il più delle volte colpiscono istituzioni e imprese pubbliche nonché personale
locale di imprese straniere. La tensione è talmente alta, a causa di questi attentati, che le forze di polizia
algerine reagiscono detenendo illegalmente e torturando persone sospettate di colludere con i gruppi
9 Rapporto annuale 2008 Amnesty International, EGA Editore, Torino maggio 2008. Il Rapporto è disponibile sul
sito www.amnesty.it.
10 Rapporto Alerta 2009!, realizzato da Escola de Cultura de Pau di Barcellona.
11 Fonte: www.ic-grumellotelgate.org Rielaborazione a cura di Archivio Disarmo.
12
armati12. Amnesty International denuncia le violazioni della libertà di espressione, che sovente si
traducono in maltrattamenti e persecuzioni nei confronti di attivisti per i diritti umani e giornalisti.
ARABIA SAUDITA
L’Italia nel 2008 ha autorizzato esportazioni all’Arabia Saudita di armi, munizioni, bombe, razzi, missili,
aeromobili e apparecchiature elettroniche militari per un totale di € 22.657.341. In base ai criteri e divieti
previsti dalla Legge 185/90, è interessante notare che gli indicatori presenti nel rapporto “Alerta 2009!”
evidenziano elementi in netto contrasto con i sopraccitati divieti. Da tale rapporto si evince che l’Arabia
Saudita è un Paese caratterizzato da tensioni interne, da una spesa militare superiore al 4% del PIL e al
tempo stesso maggiore della spesa pubblica destinata alla sanità e all’istruzione, da ripetute violazioni dei
diritti umani. Le tensioni interne riguardano gli scontri avvenuti tra le forze di sicurezza del governo e
gruppi antigovernativi. Anche la situazione dei diritti umani desta preoccupazioni, soprattutto in
riferimento ai diritti delle donne, alla condizione dei detenuti sottoposti a torture e maltrattamenti e a
quella di chi viene imprigionato perché sospettato di terrorismo13.
BANGLADESH
Il nostro Paese, nel corso del 2008, ha autorizzato esportazioni al Bangladesh di munizioni e
apparecchiature per l’addestramento militare per una cifra di € 1.732.000. Dal rapporto “Alerta 2009!”
emerge che il Bangladesh è un Paese con una situazione interna conflittuale, che spende somme molto alte
del bilancio pubblico nella difesa più che nell’istruzione e nella sanità; è da rilevare il contrasto con la
Legge 185/90, in particolare perché il Bangladesh è tra i paesi destinatari dell’aiuto pubblico allo sviluppo
italiano. Lo stato di emergenza dichiarato dal governo nel 2007, con l’annesso divieto di riunione e
manifestazione, ha alimentato il clima di protesta e di tensione politica tra la popolazione. Ad oggi,
nonostante le riforme avviate dal governo eletto nel 2008, la preoccupazione è molto alta per il ruolo che
le forze di sicurezza esercitano nella vita politica del Paese. Tali forze di sicurezza, come denunciato da
Amnesty International nel Rapporto Annuale 2008, hanno commesso violazioni dei diritti umani
nell’impunità, tra cui tortura, maltrattamenti e presunte esecuzioni extragiudiziali.
CINA
Complessivamente nel corso del 2008 l’Italia ha accordato l’esportazione apparecchiature elettroniche e
software alla Cina per la modesta cifra di € 147.043; l’Italia continua il commercio di armi verso questo
Paese sebbene sia stato dichiarato dall’Unione Europea sotto embargo per quanto riguarda le esportazioni
militari. L’Unione Europea ha imposto la politica dell’embargo alla Cina nel 1989 dopo le violente
repressioni delle manifestazioni per la democrazia in Piazza Tiananmen, e fino ad ora tale linea di
sicurezza comune è rimasta attiva per l’incapacità del paese di intervenire in maniera concreta sul fronte
dei diritti umani e della democrazia. Nel Paese, infatti, è presente una situazione di tensione e di conflitto
che si manifesta su due fronti: l’occupazione del territorio tibetano e lo scontro in Turchistan tra il governo
cinese e l’opposizione14. Il rispetto dei diritti umani è gravemente compromesso, Amnesty International
nel suo Rapporto 2008 denuncia i numerosi arresti e maltrattamenti di attivisti dei diritti umani. Inoltre,
prosegue la repressione di gruppi di minoranza, tra cui tibetani, uiguri e mongoli, la tortura dei detenuti
continua ad essere una pratica diffusa, la libertà di espressione ed associazione è fortemente limitata (le
autorità cinesi svolgono un rigido controllo sul flusso delle informazioni), mentre sono riportati casi di
sparizioni e detenzioni illegali di persone.
CIPRO
Le autorizzazioni concesse dall’Italia, nel 2008, a Cipro riguardano le esportazioni di armi e
apparecchiature per la direzione del tiro per un valore di € 62.836.000. Cipro si caratterizza come un Paese
che presenta tensioni interne, violazioni dei diritti umani e un’elevata spesa militare che eccede quella
12 Rapporto annuale 2008 Amnesty International, EGA Editore, Torino, maggio 2008.
13 Ibidem.
14 Rapporto Alerta 2009!, realizzato da Escola de Cultura de Pau di Barcellona.
13
destinata, ad esempio, all’istruzione e alla sanità15. Il motivo principale di instabilità interna è la divisione
del Paese tra una zona di influenza greca e una di influenza turca. Amnesty International nel Rapporto
2008 esprime la sua preoccupazione per le violazioni dei diritti umani subite dai cittadini stranieri,
migranti e richiedenti asilo, consistenti in detenzioni per periodi lunghi e senza la possibilità di appellarsi
ad un giudice.
EGITTO
L’Italia, nel 2008, ha autorizzato esportazioni all’Egitto di armi automatiche, sistemi d’arma, munizioni,
bombe, siluri e missili per una cifra complessiva di €16.966.916. L’articolo 1, comma 6 (lettera e) della
Legge 185/90 stabilisce che l’Italia non può esportare armi a Paesi destinatari di Aiuti Pubblici allo
Sviluppo che destinino alla propria spesa militare risorse eccedenti le esigenze di difesa; a fronte di ciò, è
interessante rilevare che secondo il Rapporto “Alerta 2009!” l’Egitto ha una spesa militare compresa tra il
4% e il 6% del PIL ed è destinatario di aiuti allo sviluppo da parte dell’Italia. Inoltre, il Paese risulta
caratterizzato da tensioni e la situazione dei diritti umani, a seguito dell’innalzamento delle misure di
sicurezza intraprese dal governo per contrastare il terrorismo, si è ulteriormente deteriorata. Infatti, in
nome della lotta al terrorismo il governo egiziano ha varato misure che hanno consolidato gli ampi poteri
della polizia sancendone l’uso per violare i diritti umani, tra cui detenzioni prolungate senza accusa,
tortura e altri maltrattamenti, restrizioni alla libertà di parola, di associazione e di riunione e processi
fortemente iniqui di fronte a corti militari e corti speciali di emergenza16.
EMIRATI ARABI UNITI
Gli Emirati Arabi Uniti hanno ricevuto autorizzazione all’esportazione di armi, bombe, siluri, razzi,
missili, aeromobili, apparecchiature elettroniche e accessori bellici di vario genere da parte dell’Italia, nel
corso del 2008, per somma di € 39.229.378,. Il Paese non presenta particolari tensioni interne ma dedica
una parte ingente della sua spesa pubblica al settore della difesa a discapito di investimenti nella sanità e
nell’istruzione17. In base al Rapporto annuale 2008 di Amnesty International, il Paese non garantisce
un’idonea tutela della libertà di espressione; inoltre la stessa organizzazione internazionale riporta
numerosi casi di detenzioni ingiustificate, applicazione di pene inumane e degradanti e, non da ultimo, la
pena di morte.
FILIPPINE
L’Italia ha autorizzato esportazioni di armi, munizioni, bombe, siluri, razzi, missili, aeromobili e accessori
bellici, nel corso del 2008, alle Filippine, per una somma totale di € 1.000.000. Nel Rapporto “Alerta
2009!” emerge una situazione di conflitto nel Paese, infatti negli ultimi mesi alcune province del
Mindanao sono state interessate da una serie di scontri tra ribelli del MILF (Fronte Islamico di
Liberazione Moro) e le Forze armate governative. La tensione come rilevato dal rapporto rimane molto
alta e, quindi, questa situazione di conflitto interno potrebbe contravvenire alle disposizioni della Legge
185/90 che vieta l’esportazione di armamenti a paesi dove sono presenti conflitti armati (art.1, par. 6,
lettera a). In base al Rapporto 2008 di Amnesty International, nel Paese sono presenti violazioni
sistematiche dei diritti umani, in particolare del diritto di autodeterminazione del popolo filippino e delle
minoranze indigene, repressi in nome della guerra al terrore. Oltre a questo, nelle Filippine sono limitati
anche i diritti politici e civili e sono molti i casi di sparizioni, uccisioni, maltrattamenti e tortura.
GIORDANIA
L’Italia nel 2008 ha autorizzato esportazioni di armi ed armi automatiche alla Giordania per un valore di €
42.520. Dal Rapporto “Alerta 2009!” emerge che il Paese destina risorse superiori al 4% del PIL al settore
militare e che ha una percentuale di soldati superiore all’1,5% della popolazione complessiva: questi
15 Rapporto Alerta 2009!, op. cit.
16 Amnesty International, op. cit.
17 Rapporto Alerta 2009!, op. cit.
14
elementi contrastano con l’attività di cooperazione internazionale che l’Italia rivolge alla Giordania. La
tutela dei diritti umani viene spesso penalizzata a discapito della lotta al terrorismo in cui è impegnato il
Paese, che in nome della sicurezza si rende responsabile di torture e maltrattamenti nei confronti dei
detenuti. La libertà di riunione e associazione è fortemente limitata a causa di una legge governativa che
ostacola le attività delle ONG presenti sul territorio. Infine, il Rapporto 2008 di Amnesty International
evidenzia come la Giordania contravvenga al diritto internazionale in materia di rifugiati, in quanto non
presta adeguata assistenza alle richieste dei rifugiati curdo-iraniani che chiedono di entrare nel Paese.
INDIA
Nel 2008 l’India ha ricevuto autorizzazioni all’esportazione, dall’Italia, per un totale di € 172.871.793 di
armi, munizioni, bombe, siluri, razzi, missili, navi da guerra, aeromobili, software e altre attrezzature
belliche. In India attualmente sono presenti due conflitti armati nel Kashmir e nel Nagaland e tensioni
interne alimentate anche dalla presenza di gruppi armati Maoisti in queste aree, responsabili di frequenti
attacchi dinamitardi18. Il Paese destina nel complesso notevoli risorse al settore militare piuttosto che alla
sanità e all’istruzione19. E’ rilevante notare che l’India è destinatario di aiuti pubblici allo sviluppo da parte
dell’Italia e che è un Paese che dispone della bomba atomica, non essendo però firmatario del Trattato di
Non Proliferazione nucleare internazionale. La situazione dei diritti umani è grave su molti fronti quali la
violenza sulle donne, maltrattamenti dei difensori dei diritti umani e abuso di potere da parte delle forze di
sicurezza come uccisioni illegali e sgomberi forzati. Alle comunità locali emarginate, tra cui gli adivasi, i
dalit e i piccoli coltivatori vengono negati di fatto i diritti economici, sociali e culturali.
INDONESIA
L’Italia, nel corso del 2008, ha autorizzato esportazioni all’Indonesia di munizioni, bombe, siluri, razzi,
missili e apparecchiature elettroniche e per l’addestramento militare, per una somma pari a € 3.766.697. Il
Rapporto “Alerta 2009!” evidenzia una situazione di tensione interna nel Paese che si manifesta, dal 1998,
nello scontro tra minoranza cristiana e maggioranza musulmana, sostenuta dalle forze governative. Inoltre,
emerge che l’Indonesia spende una maggiore percentuale di spesa pubblica per il settore militare rispetto a
quelli pubblici della sanità e dell’educazione. Il rispetto dei diritti umani è minacciato da un uso eccessivo
della forza e da uccisioni illegali da parte della polizia e delle forze di sicurezza, nonché della tortura.
Questo contesto è aggravato da una generale situazione di impunità verso i responsabili delle violazioni,
inoltre la libertà di espressione continua ad essere fortemente limitata20.
ISRAELE
Esportazioni di armi, aeromobili, sistemi d’arma ad energia diretta, software, tecnologia per sviluppo e
attrezzature militari sono state autorizzate dall’Italia verso Israele nel 2008 per una cifra corrispondente ad
€ 1.885.713. La situazione interna del Paese è molto grave: è in corso un conflitto aspro tra Israele e
Palestina, mentre nella zona della Striscia di Gaza e nei territori Occupati la tensione è altissima a causa di
attentati terroristici ad opera di gruppi estremisti palestinesi. Nel Rapporto “Alerta 2009!”, emerge che il
Paese ha una spesa militare superiore al 4% del PIL e maggiore della spesa pubblica destinata alla sanità
ed all’istruzione, si registra anche che la percentuale di soldati è superiore all’1,5% della popolazione. Tali
elementi sono rilevanti in relazione alle disposizioni della Legge 185/90 che disciplina l’esportazione e il
transito di materiali di armamento. Israele è divenuto, inoltre, uno Stato nucleare e si è dotato di un
consistente numero di testate pur non essendo firmatario del Trattato di Non Proliferazione nucleare.
L’ONU ha espresso preoccupazione per le gravi violazioni dei diritti umani nel Paese; in particolare
Amnesty International denuncia la situazione presente nella Striscia di Gaza dove il governo israeliano ha
imposto un blocco e costruito un muro/recinzione di 700 km in esplicito contrasto con il diritto
internazionale. L'impunità dei soldati israeliani che hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani
18 Amnesty International. op. cit.
19 Rapporto Alerta 2009!, op. cit.
20 Amnesty International, op. cit.
15
contro i palestinesi, comprendenti uccisioni illegali, aggressioni fisiche e attacchi a proprietà, continua ad
aggravare la situazione21.
KENYA
Il Kenya è stato destinatario di autorizzazioni all’esportazione, nel 2008, dall’Italia di navi da guerra e
apparecchiature elettroniche per una cifra pari a € 21.272.100. All’interno del Paese si registrano tensioni
tra il governo e forze miliziane su questioni politiche e sociali22; in particolare sono state duramente
contestate le elezioni fino ad arrivare a violenze e scontri che hanno provocato centinaia di morti e di
sfollati23. Anche in Kenya, come in molti altri paesi, a causa della guerra al terrore vengono perpetrate
continue violazioni dei diritti umani, come il trasferimento illegale di cittadini kenyani, e non solo, in
Somalia ed in Etiopia. Amnesty International nel Rapporto 2008 denuncia l’uso eccessivo della forza da
parte della polizia locale e le continue e gravi violazioni dei diritti delle donne vittime di violenza.
LIBIA
Amnesty International ha recentemente evidenziato che la situazione dei diritti umani con il persistere di
violazioni ha gettato ombre sulle migliorate relazioni diplomatiche intrattenute dalla Libia sul piano
internazionale. Le libertà di espressione, associazione e riunione sono rimaste soggette a stringenti
limitazioni, in un clima caratterizzato dalla repressione del dissenso e dall'assenza di ONG indipendenti a
difesa dei diritti umani. Il governo non ha tollerato critiche o dissenso e ha mantenuto leggi draconiane
volte a dissuadere ogni tentativo in tal senso. Ai sensi del codice penale e della legge 71 del 1972 sulla
criminalizzazione dei partiti, l'espressione politica indipendente e l'associazionismo sono vietati e coloro
che esercitano pacificamente i loro diritti alle libertà di espressione e di associazione possono incorrere
nella pena di morte. Le autorità hanno continuato a intervenire contro chiunque affrontasse apertamente
questioni tabù come la pessima situazione dei diritti umani in Libia o la leadership di Gheddafi.
NIGERIA
Per un totale di € 58.882.414 l’Italia ha autorizzato esportazioni alla Nigeria di aeromobili e tecnologie per
sviluppo, produzione e utilizzazione militare. Come rilevato dal Rapporto “Alerta 2009!” la Nigeria è un
Paese interessato da un conflitto e gravi tensioni interne tra gli appartenenti a gruppi cristiani e a gruppi
musulmani, partiti politici e miliziani. Il contesto è aggravato dagli scontri derivanti dagli interessi
contrastanti per il controllo della regione del Delta del Niger, molto ricca di petrolio. A causa di questo la
popolazione locale non ha mai beneficiato delle ricchezze naturali del proprio Paese, ma continua ad
essere oggetto di gravi violazioni dei diritti umani, come esecuzioni extragiudiziali, tortura e distruzione di
abitazioni24.
PAKISTAN
Verso il Pakistan, nel corso del 2008, l’Italia ha autorizzato esportazioni di apparecchiature per la
direzione del tiro, navi da guerra, aeromobili, apparecchiature elettroniche ed attrezzature tecnologiche per
la produzione bellica, per una somma pari a € 29.837.165. Il Rapporto “Alerta 2009!” sottolinea la
presenza di una situazione di conflitto e tensione all’interno del Paese a causa degli scontri tra le autorità
governative, le milizie talebane e le milizie tribali. In particolare, nei confini con l’Afghanistan, all’interno
delle zone tribali, gruppi armati islamici e forze locali hanno consolidato il loro controllo nel corso
dell’anno e gli scontri fra queste fazioni armate hanno causato l'uccisione indiscriminata di civili. Gli
scontri tra governo e talebani si sono recentemente aggravati; i talebani ormai detengono il controllo della
zona Nord-Ovest del Paese e la violenza è arrivata a livelli gravemente preoccupanti per la comunità
internazionale. Il Pakistan, infatti, è stato definito uno dei paesi più pericolosi al mondo in considerazione
anche del fatto che possiede testate nucleari al di fuori del Trattato internazionale di Non Proliferazione
21 Ibidem.
22 Rapporto Alerta 2009!, op. cit.
23 Amnesty International, op. cit.
24 Amnesty International, op. cit.
16
Nucleare. Amnesty International nel suo Rapporto 2008 riferisce della drammatica situazione dei diritti
umani, in quanto nel Paese migliaia di persone sono arbitrariamente detenute o scompaiono,
probabilmente sottoposte a sparizioni forzate. Il sistema legale, rileva Amnesty International, è corrotto e
molte sono gli individui che sono stati condannati a morte e sottoposti a sentenza. La violenza sulle donne
rimane impunita.
PERU’
L’Italia ha autorizzato esportazioni, nel 2008 al Perù, di bombe, siluri, razzi, missili, navi da guerra ed
accessori e attrezzature belliche per un totale di € 1.671.706. Nonostante il conflitto armato del 1980-2000
sia terminato, continuano ad esserci delle tensioni all’interno del Paese25, provocate dalle proteste della
popolazione contro le politiche economiche e l’operato del governo. Inoltre, alcuni membri del gruppo di
opposizione armato Sendero Luminoso continuano la loro attività in alcune zone del Perù, rendendo
complici involontari civili che di conseguenza vengono ingiustamente accusati di terrorismo. Inoltre, nelle
comunità povere ed emarginate le donne, ancora oggi, sono soggette a discriminazione nell'accesso ai
servizi sanitari destinati alla maternità26.
SERBIA
Verso la Serbia, nel 2008, sono state autorizzate esportazioni di apparecchiature elettroniche da parte
dell’Italia per un valore pari a € 6.892.571. Dal Rapporto “Alerta 2009!” si evince che il Paese presenta
notevoli tensioni interne a causa dell’indipendenza dichiarata dalla Repubblica del Kosovo. La situazione
è ancora molto calda, non ci sono stati sviluppi significativi in merito al destino del Kosovo27 e questa
situazione di incertezza ha forti ripercussioni sulle popolazioni di entrambi gli Stati, spesso vittime di
violazioni dei diritti umani. Le minoranze presenti sul territorio vengono molte volte discriminate,
soprattutto i rom, gli albanesi, i croati e i bosniaci-musulmani ed è da rilevare che permane un clima di
impunità per quanto riguarda chi si è macchiato di crimini di guerra28. In alcune regioni del Paese, come in
quella di Sandzak, continuano a verificarsi scontri per motivi politici.
SUD AFRICA
Le autorizzazioni all’esportazione, verso il Sud Africa, di armi, armi automatiche, sistemi d’arma, bombe,
siluri, razzi, missili, aeromobili e accessori bellici, nel corso del 2008 da parte dell’Italia, ammontano ad
una cifra pari a € 380.475 e inoltre il Paese ha ricevuto nel corso del 2008 dall’Italia armi per 19.000
milioni. L’incriminazione per frode e altri reati del Presidente Jacob Zuma, a capo del partito African
National Congress (ANC) ha provocato accese tensioni politiche, nonché forti opposizioni alle politiche
socio-economiche emanate del partito29. Verso alcune di queste proteste la polizia è intervenuta con un uso
eccessivo della forza e con arresti arbitrari; persistono segnalazioni di tortura e maltrattamenti da parte
delle stesse forze di sicurezza nell’ambito di indagini penali.
THAILANDIA
L’Italia ha autorizzato l’esportazione verso la Thailandia, nel 2008, di armi, munizioni, apparecchiature
elettroniche e per la direzione del tiro e altre attrezzature militari per una somma pari a € 2.447.399. Dal
Rapporto “Alerta 2009” risulta essere un Paese caratterizzato da un forte conflitto interno che vede
contrapposte le forze governative a gruppi armati, le cosiddette “camicie rosse”. Negli ultimi tempi sono
25 Rapporto Alerta 2009!, op. cit.
26 Amnesty International, op. cit.
27 Da segnalare tra l’altro in merito alla questione kosovara la ripetuta presenza di missioni di peacekeeping (la
OSCE Mission of Long Duration in Kosovo, Sandjak and Vojvodina; la KFOR (Kosovo Force), la UNMIK –
KOSOVO).
28 Amnesty International, op. cit.
29 Rapporto Alerta 2009!, op. cit.
17
aumentati gli scontri nelle quattro regioni meridionali del Paese, inoltre, nella capitale, le camicie rosse
hanno dato vita a violente manifestazioni allo scopo di destituire l’attuale Primo ministro Abhisit Vejjajiva
e far rientrare nel Paese il suo predecessore Thaksin Shinawatra, attualmente in esilio. Entrambe le fazioni
in lotta si rendono responsabili di gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario.
Le forze armate, allo scopo di ripristinare l’ordine, hanno reagito sparando in aria raffiche di mitra,
ferendo numerosi civili. Il livello di insicurezza e instabilità politica nel Paese è alto. La situazione è resa
ancora più grave dalla recente emanazione da parte del governo di una legge che prevede l’immunità
giudiziaria per le forze di sicurezza che commettono violazioni dei diritti umani “in buona fede”30. Inoltre,
in Thailandia, vengono spesso denunciati casi di detenzioni arbitrarie, sparizioni forzate e forti limitazioni
alla libertà di espressione.
TURCHIA
La cifra delle autorizzazioni alle esportazioni per il 2008 che l’Italia intende effettuare nei confronti della
Turchia è particolarmente ingente (€ 1.092.253.997), infatti il Paese è al primo posto nella lista dei
destinatari di armamenti. Oggetto di esportazione sono state armi, aeromobili, apparecchiature
elettroniche, software e altre attrezzature militari. Dagli anni Ottanta ad oggi il conflitto tra la minoranza
curda e il governo centrale si è fatto sempre più acceso31. I guerriglieri curdi, che combattono per
l’indipendenza, sono guidati dal PKK (Partito curdo dei lavoratori). Questa guerra non solo ha provocato e
continua a provocare innumerevoli violazioni dei diritti umani, ma anche amplificato il fenomeno dei
rifugiati e dei profughi. Adottando questo comportamento la Turchia non rispetta il diritto internazionale
che obbliga gli Stati ad accogliere queste persone, soprattutto quando provengono da paesi in cui si
perpetrano gravi violazioni. Nel Paese anche gli attivisti dei diritti umani sono perseguitati e spesso
sottoposti a maltrattamenti e processi iniqui32. Recentemente, ha fatto scalpore la notizia che scrittore turco
premio Nobel Orhan Pamuk tornerà sotto processo con l'accusa di "vilipendio dell'identità nazionale
turca" per una sua dichiarazione circa i massacri di armeni avvenuti ai tempi dell'Impero ottomano.
VENEZUELA
L’Italia, nel 2008, ha autorizzato esportazioni di armi e apparecchiature per la direzione del tiro al
Venezuela per un totale di € 35.816.000. Il Paese presenta una situazione di tensione interna dovuta ai
frequenti scontri tra i manifestanti che scendono in piazza per sostenere il governo e quelli che invece gli
si oppongono33. Spesso la polizia interviene in questi scontri, con evidenti conseguenze per i civili. Il
Relatore Speciale delle Nazioni Unite ha espresso preoccupazione per la situazione della libertà di
espressione in Venezuela: a suo parere, e anche secondo altri esperti dei diritti umani, le ultime riforme
istituzionali avrebbero limitato alcuni diritti fondamentali34.
Il presente rapporto è stato redatto da Emilio Emmolo, con la collaborazione di Silvia Corti, Francesca
Angius, Giulia Ferrara e Chiara Apolloni relativamente al paragrafo 7 e alle tabelle.
30 Amnesty International, op. cit.
31 Rapporto Alerta 2009!, op. cit.
32 Amnesty International, op. cit.
33 Rapporto Alerta 2009!, op. cit.
34 Amnesty International, op. cit.
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ABSTRACT
According to the Annual Relation on army transfers, in 2008 there was an increase of value of
permissions to exports equal to 28,5% compared to 2007, and for the exports made definitive an
increasing of 39,1%.
Among the main exporting industries AUGUSTA S.p.A. stands out with 36% of total permissions, the
second is MBDA Italia followed by Alenia Aereonautica and Elettronica. Since the above mentioned
industries belong to Finmeccanica, this shows a prevalence of the public sector among the main
exporters, as a matter of fact the Ministry of Economy is the main shareholder of Finmeccanica, as it
holds 30,2%. In 2008 there were 11 new registrations on the Register of Ministry of Defense, that already
includes 200 industries that are authorized to work on the sector of army production and export.
44,6% of total permissions is direct to the country of the European Union, and overall the exports
towards UE and NATO are equal to 69,4%. With respect to the other geopolitics areas: North Africa and
Middle East imported the 11,3% of total (54,87% added Turkey, France, Spain, Cipro, Greece, Croatia
and Malta), Asia 7,9%, North America 6%, Oceania 5,4%, South and Central America 3% and Central
and South Africa 2,6%.
In 2008 there was an increasing of the intergovernmental programs of 40% compared to 2007.
For the 2008 the bank transactions allowed were three times as much as those of the previous year. The
60% of definitive exports was managed by Banca Nazionale del Lavoro, Deutsche Bank, and Societè
Generale.
In conclusion of our analysis of the Annual Relation are underlined the countries towards which,
according to the Annual Report of Amnesty International and Escola de Cultura de Pau, Italy couldn’t
give permissions on respect of dispositions of law 185/90. The countries analyzed present conflict
situations, high military expenses and violations of human rights, mostly Cina, Pakistan, Israele, Libia.
The sum of the permits to the countries at risk is equal to 27.65% of total export permits issued.
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